venerdì 16 dicembre 2011

VIVISEZIONE. UN ORRORE SENZA FINE?

VIVISEZIONE. UN ORRORE SENZA FINE?
Dopo le vicende che in questi giorni hanno riportato Green Hill alla ribalta con servizi televisivi, scoop di Striscia la Notizia e articoli sui media locali e nazionali, è opportuno parlare di vivisezione serenamente, per quanto possibile, tralasciando gli impulsi emotivi e lo sdegno che giustamente questo scellerato tema solleva in chi ha un po’ di coscienza e di umanità.
Spiegare che cos’è la vivisezione è talmente semplice da sembrare complicato. Il termine vivisezione comprende non solo la vera e propria sezione di animali, ma anche ogni altro genere di esperimento praticato sulle cavie, non a caso si parla di sperimentazione “in vivo”. Gli animali nei laboratori vengono sottoposti ad ogni genere di tortura: ustioni, avvelenamenti con le sostanze più disparate, ibernazioni, mutilazioni, operazioni chirurgiche senza anestetici o analgesici. Poiché sono convinta che gli esempi pratici siano utili per capire meglio di cosa stiamo parlando, ne riporto un paio: per studiare l’effetto nocivo della nicotina, si procede con questa pratica altamente utile per il bene dell’umanità: a dei cani Beagle vengono fatti dei buchi nella gola attraverso i quali i cani sono costretti ad inalare fumo da sigarette concentrato, durante un anno intero. Ma che bella scoperta: il fumo nuoce gravemente alla salute! Per aiutare la ricerca contro l’Alzheimer e il Parkinson, malattie terribili, esiste un magnifico test: si prende un topo da laboratorio lo si immerge in una vaschetta di acqua gelida e lo si fa nuotare fino a quando il suo cuore cede sotto lo sforzo (per sfinimento). Intanto un ricercatore in camice bianco osserva astutamente le direzioni e i movimenti del topo e da questo trae utili informazioni per la nostra salute! Vi risparmio quelli più atroci, ma per chi si destreggia, su internet, you tube & company c’è di che inorridire!
Anche un bambino si rende perfettamente conto di quanto assurda sia la vivisezione! E’ impossibile che da questa branca della (pseudo)scienza possa derivare il ben che minimo vantaggio per tutti noi. Gli unici a trarne vantaggio, sotto forma di profitto economico, sono le industrie farmaceutiche, i ricercatori universitari, gli allevatori “stile Green Hill”. Se vendo un beagle a circa 500 € e ogni mese ne ‘produco’ 250, incasso 125.000 € che moltiplicato per 12 mesi fa 1.500.000 € all’anno. I numeri sono più eloquenti delle parole, a volte!
Uomini e animali sono uguali solo nel fatto di essere vivi e di provare determinate sensazioni quali dolore, sofferenza, angoscia…per citare solo quelle negative…
Per il resto siamo completamente differenti; lo siamo dal punto di vista genetico, morfologico, biologico, evolutivo ecc.  Se, nonostante ciò, la vivisezione continua ad essere praticata è solo per ipocrisia, per comodità, per interesse, per incapacità di stare al passo con il vero progresso. Esistono infatti moltissimi metodi alternativi, osteggiati, manco a dirlo, dalle lobbies farmaceutiche, dall’inerzia del Legislatore e da politici ottusi, categoria così largamente diffusa a destra e a sinistra.
Il brano sui metodi sostitutivi che trovate di seguito è tratto da www.equivita.org. L’autore, Dottor Stefano Cagno, è uno dei massimi esponenti dell’antivivisezionismo scientifico; egli evidenzia in modo molto chiaro che l’alternativa esiste; basta avere la volontà politica di promuoverla e incentivarla, anziché sprecare denaro pubblico per i “praticoni” della vivisezione: “I ricercatori che abbiano a cuore la vera ricerca scientifica e non la propria carriera, hanno a disposizione metodi migliori dei test sugli animali:
a) innanzitutto la ricerca clinica: la maggior parte delle scoperte mediche (i cui successi vengono spesso attribuiti alla sperimentazione animale) sono dovute infatti ad un'osservazione clinica (sull'uomo) di un particolare fenomeno, che solo in seguito i ricercatori tentano di riprodurre negli animali, inducendo in essi delle patologie artificiali. Essi variano le condizioni dell'esperimento, così come la specie di animale utilizzata, fintanto che il risultato non coincida con l'indicazione fornita dall'uomo;
b) l'epidemiologia e la statistica. L'epidemiologia studia la frequenza e la distribuzione dei fenomeni epidemici e quindi delle malattie nella popolazione; la statistica è invece la disciplina che si occupa del trattamento dei dati numerici derivanti da un gruppo di individui. Sono stati l'impiego della epidemiologia e della statistica che hanno permesso di riconoscere la maggior parte dei fattori di rischio delle malattie cardiocircolatorie quali l'ipertensione arteriosa, il fumo, il sovrappeso, l'ipercolesterolemia;
c) lo studio diretto dei pazienti, tramite i moderni strumenti di analisi non-invasivi. Questi metodi consentono di ottenere ottimi risultati, come è stato riscontrato per le malattie cardiache;
d) autopsie e biopsie: le autopsie sono state cruciali per la comprensione di molte malattie; con le biopsie si possono   ottenere   molte  informazioni durante i vari stadi della malattia. Per esempio, le biopsie endoscopiche hanno dimostrato che il cancro al colon deriva da tumori benigni chiamati adenomi. Questo è in contrasto con il modello animale più usato, in cui non vi è la sequenza adenoma-carcinoma;
e) colture in vitro di cellule e tessuti umani;
f) simulazioni al computer;
Infine, per quelle sostanze già entrate in commercio, una sorveglianza durante le vendite consentirebbe una sperimentazione di seconda fase. Attraverso l'informatica è oggi possibile, infatti, mantenere registrazioni dettagliate degli effetti collaterali: una banca dati centralizzata consentirebbe la rapida identificazione di farmaci pericolosi, e al tempo quella di effetti collaterali imprevisti, anche positivi (in passato, farmaci concepiti per alcune patologie sono talvolta serviti a curarne altre).”
Non ho la verità in tasca. Non voglio nemmeno convincere i lettori a pensarla come me. Voglio solo che la gente impari a ragionare con la propria testa e ad approfondire certi temi. Non prendiamo per oro colato ciò che la scienza ci impone. Coscienza critica, ecco di cosa l’Uomo ha davvero bisogno!

(articolo di Sara Gerevini pubblicato sul num. di dicembre 2011 del periodico Piazza Europa)


(fonte foto: web)

1 commento:

  1. Oggi 25-12-'11
    Auguro a tutti gli "scienziati" e tutte queste belle razze sadiche,
    Una Morte o una sofferenza (o propria o di un suo familiare), piu agonizzante che mai, di tutto cuore, e spero che quando vedrà un suo parente morire lentamente, ritrovi quello sguardo sofferente o agonizzante di un topo che nuota nell'acqua gelida cercando aiuto.
    Ricordatevi che la vita è una ruota che gira luridi esseri spregevoli!
    Che un cancro lentissimo o un ictus non letale vi colpisca che vi renda vegetali a vita! questo è il mio augurio per voi quest'anno!! MALEDETTI FATE SCHIFO!


    Tanti auguri di cuore e con il cuore in mano invece,a tutte quelle persone che vanno contro a questi "esseri" siete delle persone stupende ed avete tutto il mio rispetto, persone onorabili e con valori bellissimi..
    Non smettete mai di combattere questa causa anche se sembrerà inutile, non mollate mai.. il mondo ha bisogno di gente come voi.. Forza ragazzi.. con Affetto..

    Un ragazzo che darebbe la vita per gli animali..
    Dario V.

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