mercoledì 7 febbraio 2018

RESOCONTO DEL PRESIDIO DI OGGI E CONSIDERAZIONI SULLA SENTENZA DI ASSOLUZIONE

Una pagina da dimenticare per  chi crede nella Giustizia. Questa mattina, 7 febbraio 2018, si è svolto il nostro presidio davanti al Tribunale di Brescia, per chiedere Giustizia per i cani di Green Hill. Infatti proprio questa mattina era attesa la sentenza del così detto  processo Green Hill Bis nei confronti di 2 veterinari dell’ATS di Lonato del Garda (Brescia)  Roberto Silini e Chiara Giachini, imputati per i reati di falso ideologico in atto pubblico e omessa denuncia e  tre dipendenti dell’allevamento:  Cinzia Vitiello, Antonio Tabarelli e Antonio Tortelli, imputati per falsa testimonianza in quanto nel primo storico processo contro Green Hill (con condanne definitive, confermate anche in Cassazione) hanno taciuto o raccontato fatti non corrispondenti a quelli che avvenivano dentro il lager. Per i due veterinari il sostituto procuratore di Brescia, Ambrogio Cassiani ha chiesto 2 anni di reclusione, mentre  per i tre dipendenti ha chiesto 10 mesi.
Nulla di fatto, non solo il processo di questa mattina era a rischio prescrizione, con tutto ciò che ne consegue, ma addirittura gli imputati (tutti quanti) sono stati clamorosamente e inaspettatamente assolti! Sì, assolti! Ora attendiamo le motivazioni della sentenza ma, a caldo, ci sembra doveroso fare un paio di considerazioni.
Come tutti coloro che hanno seguito, udienza per udienza, il processo storico ai vertici di Green Hill, recandosi ogni volta in Tribunale, ricordiamo molto bene quando vennero sentiti in aula sia i veterinari sia i dipendenti, oggi imputati. Questi ultimi vennero richiamati più e più volte dal Giudice ed edotti sulle conseguenze penali della falsa testimonianza durante un processo. Perché era palese, per una serie di contraddizioni e reticenze da parte loro, che non stavano di certo dicendo il vero mentre venivano interrogati dal PM e dal Giudice. Quanto ai veterinari, ci ricordiamo benissimo degli stralci di mail che vennero letti in udienza dal PM e che riguardavano scambi di suggerimenti, “dritte” e quant’altro tra i vertici di Green Hill (Rondot, Bravi e Graziosi) e i veterinari dell’’allora ASL di Lonato (Silini e Giachini).
Ebbene ci chiediamo: quelle comunicazioni, disinvoltamente scambiate via mail, che contribuirono ad inchiodare i vertici aziendali (con condanne confermate in appello e Cassazione, ripetiamo!),  nel processo così detto Green Hill Bis non hanno avuto alcuna considerazione né peso per valutare la condotta di questi pubblici funzionari?
Durante il processo storico emerse con assoluta evidenza una chiara e netta complicità tra i vertici aziendali e i veterinari dell’ASL, nell’ammorbidire e pilotare i controlli, per favorire la tranquilla e indisturbata attività dell’allevamento. Controlli che , se fossero stati eseguiti con serietà e integrità, avrebbero fatto sì, con ogni probabilità, che Green Hill chiudesse molti anni prima o addirittura non aprisse mai! Grazie a questi  “controlli” invece è stata avallata l’uccisione sistematica e il maltrattamento, dimostrati ampiamente nel primo processo, ai danni di decine di migliaia di cani. A Green Hill, è bene ricordarlo, ogni mese venivano “prodotti” almeno 250 beagle per i laboratori di sperimentazione, mentre un numero imprecisato di cuccioli veniva soppresso per piccoli disturbi curabilissimi solo perché l’azienda riteneva più economico sbarazzarsene. Non ci si stupisca se sentenze come quella di oggi amareggiano moltissimo chi ha a cuore gli animali! E’ come fare un preoccupante balzo indietro! Si parla di esseri senzienti trattati come oggetti da cui trarre profitto. Profanati pure da una giustizia con la “g” minuscola. Confidiamo che il Pubblico Ministero presenti  appello perché  il metodo all’italiana del “due pesi e due misure” è tutto fuorché Giustizia.
Grazie di cuore a tutti i partecipanti e le partecipanti e alle famiglie dei beagle in affido che sono venute con i loro preziosi amici a 4 zampe, testimoni inconsapevoli e innocenti degli orrori di Green Hill.
Contro Green Hill, fino alla fine!

Comitato Montichiari contro Green Hill















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