venerdì 30 ottobre 2015

Protesta CIRCO ORFEI – un sms per dar voce agli animali!

Protesta CIRCO ORFEI – un sms per dar voce agli animali!

A Brescia in questi giorni è attendato il circo di Moira Orfei. La città e i paesi di mezza provincia sono tappezzati da cartelloni fosforescenti che invitano ad andare a divertirsi assistendo a spettacoli che sfruttano gli animali. Gli animali al circo non si divertono! Soffrono e vivono situazioni di stress emotivo e fisico sia durante gli spettacoli sia durante gli spostamenti, su camion e nelle gabbie, da una città all’altra. In viaggio verso la tristezza, verso un altro giorno grigio senza libertà, senza vita.

Il circo con gli animali in molti Paesi è già stato messo al bando. Si fa arte con la bravura non ammaestrando e ridicolizzando altri esseri viventi. Gli animali sono soggetti, non oggetti!

Se anche tu sei d’accordo con noi e vuoi un circo eticamente evoluto, manda un sms con la frase

“SI’ AL CIRCO, MA SENZA ANIMALI!”

ad uno di questi numeri:
333 5498227 oppure 340 3666524 (circo Moira Orfei)

334 907 9007 oppure scrivi una mail a diretta@radiobresciasette.it (radio Bresciasette, sponsor del Circo Orfei a Brescia)

Dai un suggerimento e incoraggiamento affinché gli animali vengano rispettati e lasciati in pace e al tempo stesso fai valere i diritti degli animali, dando voce a chi non può difendersi!

Se vuoi, puoi personalizzare la frase, ma ti raccomandiamo di non utilizzare frasi offensive o insulti. Le battaglie di civiltà per i diritti degli animali e non solo si vincono con pazienza e intelligenza.

NB i numeri e gli indirizzi mail si trovano on line qui:
http://www.moiraorfei.it/
http://www.bresciaonline.it/Aree/Tempo_libero/RadioBresciasette

qui altri suggerimenti su cosa fare quando un circo arriva nella vostra città:
https://www.facebook.com/events/464645440335002/



AGGIORNAMENTO CASO MACELLO SEQUESTRATO

Aggiornamento caso Macello Italcarni di Ghedi (BS) sotto sequestro dal 7 ottobre scorso per una serie di reati gravi, tra cui maltrattamento di animali, scoperti grazie alle microcamere installate dalla Procura.
Dai giornali abbiamo appreso particolari sconcertanti: “bovini agonizzanti trascinati sul pavimento agganciati a delle catene, presi a bastonate per entrare all’interno del macello. Ma addirittura sollevati di peso con i bracci meccanici dei muletti e infilzati in un bagno di sangue”.
Il 17.10 2015 abbiamo fatto un presidio davanti all’ASL di Brescia, preceduto da una protesta via mail rivolta all’ASL dato che 2 degli indagati per i reati suddetti sono veterinari dell’ASL.

Ieri abbiamo ricevuto in forma anonima queste 2 fotografie. Ovviamente non sappiamo se quanto riportato nello scritto corrisponda al vero. Ma ci siamo fatti delle domande: se fosse vero, come leggiamo dalla foto ricevuta in via anonima, che tale Dott. Pavesi era già indagato, come mai è stato messo come vicedirettore del distretto veterinario di Leno? Se fosse vero, chi l’ ha nominato vicedirettore di quel distretto? Da cittadini attenti ci chiediamo: perché il Dott. Scarcella, medico, Direttore Generale dell’ASL di Brescia, ha lasciato si nominasse quale vicedirettore del distretto di Leno un indagato? L’ ha nominato lui o l’ha fatto nominare? In ogni caso ci risulta che è il Direttore Generale colui che ha poteri e responsabilità sopra ogni altro dipendente, dirigenti inclusi*.

Navigando in rete abbiamo anche trovato un link interessante di quibrescia.it che riporta dirigente per dirigente gli stipendi che percepiscono all’ASL di Brescia (pagati con le nostre tasse e con i nostri contributi). Altro motivo per pretendere correttezza, serietà e trasparenza nel loro lavoro e controlli severi! Come mai, se, a detta di ASL stessa, le indagini a Italcarni sono iniziate a febbraio, il Direttore generale non ha preso le dovute misure? Come mai i 2 veterinari coinvolti nello scandalo sono stati solo “spostati” in altri macelli ad ottobre inoltrato (dopo il sequestro e dopo le proteste via mail e davanti all’ASL da parte di chi come noi chiede Giustizia e Verità per i più indifesi, gli animali? Noi ci poniamo molte domande e vorremmo altrettante risposte! Chi sbaglia, a qualsiasi livello, deve render conto e prendersi le sue responsabilità! 

Cogliamo l'occasione per lanciare un ennesimo appello: chi ha notizie o informazioni che potrebbero essere utili alla Procura, si metta in contatto con le Forze dell'Ordine. I mass media facciano la loro parte! Le persone hanno il diritto di conoscere la verità e di prendere posizione e coscienza di ciò che avviene dentro gli allevamenti, dentro i mattatoi, nelle stanze dei bottoni! Ricordiamo che i dipendenti di enti quali le ASL, compresi dirigenti e direttori, sono al servizio della collettività e non viceversa! 
Una parte di società civile non è più disposta a tollerare certi comportamenti e si indigna dinnanzi alla violenza perpetrata ai danni degli animali. Fosse per noi, aboliremmo i macelli subito, perché si può vivere bene anche senza uccidere e sappiamo che la trasformazione della società, la sua maturazione etica, è lenta anche se, fortunatamente, inarrestabile. Sino ad allora, sino a quando i macelli spariranno dalla faccia del Pianeta, ci batteremo affinché a queste vittime innocenti vengano riservati e riconosciuti il prima possibile rispetto e Giustizia.



* Da wikipedia: aziende sanitarie 
Il direttore generale è l'organo posto al vertice di un'azienda sanitaria locale o di un'azienda ospedaliera. Secondo l'art. 3 del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 gli sono riservati tutti i poteri di gestione, nonché la rappresentanza dell'azienda; adotta l'atto aziendale, che disciplina l'organizzazione e il funzionamento dell'ente; è responsabile della gestione complessiva e nomina i responsabili delle strutture operative dell'azienda. È coadiuvato dal direttore amministrativo e dal direttore sanitario, da lui nominati, che oltre ad assumere diretta responsabilità delle funzioni loro attribuite, concorrono, con proposte e pareri, alla formazione delle sue decisioni (è tenuto a motivare i provvedimenti assunti in difformità dal parere reso dal direttore sanitario, dal direttore amministrativo o dal consiglio dei sanitari).
Secondo l'art. 3-bis del D.Lgs. 502/1992 il direttore generale è nominato dalla giunta regionale tra coloro che possiedono un diploma di laurea ed esperienza almeno quinquennale di direzione tecnica o amministrativa in enti, aziende, strutture pubbliche o private, in posizione dirigenziale. Entro diciotto mesi dalla nomina deve produrre il certificato di frequenza di un apposito corso di formazione in materia di sanità pubblica e di organizzazione e gestione sanitaria.
Non esiste quindi un concorso pubblico per selezionare il candidato, ma la nomina avviene tramite un organismo politico.
Il suo rapporto di lavoro, così come quello del direttore amministrativo e del direttore sanitario, è esclusivo ed è regolato da contratto di diritto privato, di durata non inferiore a tre e non superiore a cinque anni, rinnovabile. Quando ricorrano gravi motivi o la gestione presenti una situazione di grave disavanzo o in caso di violazione di leggi o del principio di buon andamento e di imparzialità dell'amministrazione, la regione risolve il contratto dichiarando la decadenza del direttore generale e provvede alla sua sostituzione.
In caso di vacanza dell'ufficio o nei casi di assenza o di impedimento del direttore generale, le relative funzioni sono svolte dal direttore amministrativo o dal direttore sanitario su delega del direttore generale o, in mancanza di delega, dal direttore più anziano per età.

Sito ASL Brescia:

stipendi dirigenti ASL BRESCIA: 

mercoledì 28 ottobre 2015

Facile criticare, più difficile fare!


Abbiamo appreso con amarezza che ieri un sito antispecista ha scritto un articolo pieno di aspre e assurde critiche nei nostri confronti rendendo, a nostro parere, un pessimo servizio agli animali. A parte le inesattezze riportate (il nostro presidio si è svolto il 17.10.2015 a Brescia, davanti all'ASL e non a Ghedi, davanti al macello) il tentativo di farci passare per "supporters" della macellazione è patetico e ridicolo e non ci stiamo!  Da che pulpito (o piedistallo...) viene la predica? Da chi non ha neppure partecipato alla protesta  e parla senza cognizione di causa, in quanto ignora tutti i dettagli che ci hanno portato ad agire in emergenza, mentre altri gruppi, sicuramente più capaci e migliori di noi, interpellati fin dal 7 ottobre sul da farsi, hanno ignorato la nostra richiesta di aiuto e da chi, come gli autori di questo articolo, invece se ne sta comodamente seduto a sentenziare da un p.c...? Siate più onesti con voi stessi e meno ipocriti verso gli animali. 
La polemica nei nostri confronti nasce dal fatto che noi, consci dell'impossibilità purtroppo di una eliminazione istantanea dei mattatoi, abbiamo invocato un minimo di rispetto per gli animali che ogni giorno vengono sgozzati e squartati per poi finire in tavola. La nostra "colpa" è aver sottolineato che all'interno dei mattatoi le figure preposte ai controlli e al rispetto delle normative possono e devono lavorare seriamente. L'articolo inoltre è falso laddove parla di noi senza conoscerci. Si loda la campagna NOmattatoio senza sapere (o fingendo di non sapere) che il nostro Comitato non solo aderisce e supporta la stessa ma in zona ha partecipato attivamente a due presidi tenutisi a Brescia e a Montichiari l'estate scorsa. Quando si scrive un articolo è preferibile evitare decontestaulizzazioni e strumentalizzazioni di brani ritagliati alla meglio al solo scopo di far risaltare le proprie ragioni. Questa si chiama scorrettezza e fa ancora più  ribrezzo se utilizzata per affondare e infangare chi lotta dalla stessa parte e per le stesse vittime innocenti. Non raccogliamo queste sterili polemiche ma al tempo stesso non permettiamo a nessuno di offenderci e di infangare il nostro impegno.
A chi ci ha attaccato così arbitrariamente desideriamo rivolgere alcune semplici domande: voi siete in grado di far chiudere i macelli adesso? Non solo quello di Ghedi, ma tutti i macelli d'Italia? Siete in grado di offrire soluzioni alternative, all'interno dei mattatoi, rispetto alla figura professionale del veterinario,  pur sempre garante, per quel poco che si può, di quel rispetto doveroso verso animali che sono in attesa di essere ammazzati?  Siete sicuri che non sia anche grazie a qualche veterinario onesto che casi del genere vengono portati alla ribalta? Se avete le risposte e le soluzioni, allora e solo allora, avete il diritto di criticare chi si impegna in maniera disinteressata e sincera facendo ciò che può per  impedire che casi come questo di Ghedi vengano ridotti a mere notizie di cronaca, dimenticate il giorno stesso in cui vengono trattate dai media. Se non avete le soluzioni e le risposte, allora, scusate, ma le vostre critiche risultano farraginose e un tantino gratuite. La prossima volta, organizzate voi un presidio, scrivete voi un comunicato o il testo di una mail di protesta, scendete  voi in piazza con le vostre facce. Troppo facile stare a guardare e puntare il dito su chi si rimbocca le maniche e si mobilita senza secondi fini e senza offendere chi dovrebbe stare dalla stessa parte, quella degli animali!

Grazie per l’attenzione

Sara Gerevini -  Montichiari Contro Green Hill




lunedì 26 ottobre 2015

VEG IN FOLK AL CASTELLO DI GALLIATE (NO)

Ieri siamo stati ospiti al primo Veg in Folk, presso il meraviglioso castello di Galliate (NO).
Tanti momenti di riflessione ma anche di svago ben distribuiti nell'arco della giornata, conditi con cibo vegan e musica dal vivo.
Un ringraziamento agli organizzatori per la splendida cornice scelta e per l'efficiente allestimento.
Tantissime le persone che si sono fermate al nostro tavolo e che hanno firmato la nostra petizione all' ECVAM che trovate anche on line:
https://secure.avaaz.org/…/ECVAM_JRCECVAMCONTACTeceuropae…/…
segno che c'è per fortuna ancora tanto interesse a non dimenticare gli orrori di questa speudo scienza! A Gennaio inoltreremo le prime migliaia di firme raccolte all'Ecvam e chiederemo di dare riscontro alle nostre richieste.


























AGGIORNAMENTO MACELLO SEQUESTRATO ITALCARNI - GHEDI (BS)

AGGIORNAMENTO MACELLO SEQUESTRATO ITALCARNI - GHEDI (BS)
Dopo le ammissioni di responsabilità di Italcarni, attendiamo ulteriori sviluppi di questa scandalosa vicenda. Se sarà necessario, siamo pronti a tornare in piazza per chiedere GIUSTIZIA E VERITA' sia davanti all'ASL di Brescia sia davanti al mattatoio di Ghedi perchè fatti come questi non si ripetano mai più né in questo macello né altrove!
Vogliamo essere la voce dei "senza voce", di chi, all'interno di simili inferni, non trova nessuno che li ascolti e che li rispetti! Noi non li lasciamo soli!
Gli animali sono soggetti, non oggetti!
Seguiteci, vi terremo costantemente informati.
qui il servizio di ieri, 25.10.2015 di Telecolor:


sabato 24 ottobre 2015

AGGIORNAMENTO MACELLO SEQUESTRATO A GHEDI

AGGIORNAMENTO MACELLO SEQUESTRATO A GHEDI
Il PM Cassiani ha sentito per 2 ore il rappresentate legale di Italcarni, il macello sequestrato a Ghedi (BS) il 7 ottobre scorso per vari e gravi reati tra cui maltrattamento di animali.
Italcarni ha ammesso che tutte le contestazioni sono vere ma che non sapevano "della gravità delle azioni contestate".
Affermazioni che non meritano neppure di essere commentate.
A noi sta a cuore che venga fatta Giustizia per tutti gli animali che venivano seviziati sistematicamente nell'inferno di Italcarni per risparmiare tempo sulla catena di "smontaggio" e quindi per fare più soldi. Ricordiamo a questi signori che gli animali sono SOGGETTI e non OGGETTI!
In attesa che il Pianeta si diriga verso forme di vita eticamente più evolute, abbiate almeno la decenza di rispettare gli animali che quotidianamente massacrate!
>>>
Articolo di oggi, 24.10.2015 GIORNALE DI BRESCIA
Nel macello dell’orrore dove carne infetta veniva messa sul mercato le accuse diventano conferme. «Tutto quello che contestate è vero» ha detto in due ore di interrogatorio davanti al pubblico ministero Ambrogio Cassiani, il rappresentante legale dell’Italcarni di Ghedi, il macello messo sotto sequestro ad inizio ottobre. «Non sapevano della gravità delle azioni contestate, non pensavano di generare rischi elevati per chi avrebbe comprato carne» ha spiegato l’avvocato Alessandro Asaro, legale di Italcarni.
All’interno del macello di Ghedi, dove era presente anche un punto vendita per il pubblico, gli uomini della Forestale avevano trovato carne con valori batteriologici 50 volte superiori al consentito. Dal macello sarebbe uscita anche carne infetta da salmonella, stando alle analisi effettuate dai laboratori. Gli animali poi spesso venivano trascinati giù dai camion con catene in ferro, cadevano riportando fratture che non curate finivano per infettare la carne.
Azioni che sarebbero state filmate grazie alle telecamere installate dalla Procura che per la prima volta è riuscita a contestare una correlazione tra i maltrattamenti sugli animali e i conseguenti danni alla salute umana.



mercoledì 21 ottobre 2015

AGGIORNAMENTO IMPORTANTE - MACELLO ITALCARNI DI GHEDI (BS)


AGGIORNAMENTO IMPORTANTE - MACELLO ITALCARNI DI GHEDI (BS)

Abbiamo una notizia meravigliosa da condividere con tutte le persone che ci stanno aiutando e sostenendo in questa battaglia di civiltà contro il macello di Ghedi (BS), sequestrato lo scorso 7 ottobre per vari reati gravi tra cui maltrattamento di animali.
All'interno del mattatoio, quel giorno, si trovavano anche due cavalli. Erano in attesa di essere macellati e fatti a pezzi per essere venduti. Grazie al sequestro, eseguito dalla Procura di Brescia, i due cavalli si sono salvati. Per loro si presentava però a quel punto il problema di trovare una degna e adeguata sistemazione, lontano dal sangue e dal terrore di quel luogo di morte.
Alla fine, gli unici che veramente si sono dati da fare per salvare questi due cavalli sono stati i Forestali che, dopo innumerevoli tentativi di trovare un rifugio, sono riusciti con le proprie forze a dare una degna accoglienza a queste creature. A loro va tutta la nostra stima.


Per quanto riguarda il nostro Comitato Montichiari contro Green Hill, dopo il presidio di sabato 17 ottobre, a Brescia - davanti all'ASL - che ha raccolto così tante persone giunte da varie città, se sarà necessario, torneremo in piazza con altri presidi per chiedere GIUSTIZIA E VERITA' per gli animali seviziati all'interno di Italcarni di Ghedi.

Non lasciamoli soli! Diamo voce a chi non può difendersi!




(le immagini dei cavalli e del macello sono prese dal web, precisiamo che al momento non sono state ancora pubblicate dai media fotografie inerenti gli animali presenti,vivi o morti, all'interno di Italcarni. )

domenica 18 ottobre 2015

RASSEGNA STAMPA PRESIDIO DI IERI DAVANTI ALL'ASL - SEQUESTRO MACELLO DI GHEDI

rinnovando i nostri ringraziamenti a tutte le persone che hanno partecipato al presidio di ieri, alla protesta via mail durante la settimana appena terminata e a chi ci ha dato un piccolo ma prezioso aiuto condividendo i nostri post per diffondere le iniziative su questo scandaloso caso di maltrattamento di animali, ancor più odioso perchè perpetrato ai danni di animali agonizzanti, terrorizzati, spaventati e tremanti davanti alla morte per macellazione, di seguito un aggiornamento con gli articoli e servizi dei media che con coraggio e sensibilità stanno dando rilievo alle tematiche dei diritti degli animali. La società non tollera più simili abomini, diciamo basta alla crudeltà!

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Bresciaoggi, 18.10.2015 

clicca sull'immagine per ingrandire

Bresciaoggi 17.10.2015: un sunto della conferenza stampa di ASL Brescia, per completezza di informazione, affinchè chi legge possa trarre le sue conclusioni e farsi un'opinione personale sull'intera vicenda che ha preso le mosse addirittura lo scorso febbraio grazie a inchieste coraggiose portate avanti da Procura e CFS.

clicca sull'immagine per ingrandire



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Telecolor ieri 17.10.2015




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Aggiornamento 22.10.2015 caso macello di Ghedi e nostro presidio Asl

PRECISAZIONI
In merito all'articolo pubblicato on line da quibrescia.it e datato 15.10.2015 (quindi 2 giorni prima del nostro presidio) teniamo a fare le seguenti precisazioni:

1) il testo del nostro comunicato stampa, diffuso da noi tramite la nostra mail ufficiale e pubblicato altresì su questo blog e sulla pagina FB, non contiene alcun riferimento alle vicende del canile di Isorella  di cui si parla nell'articolo in questione
2) durante il presidio, svoltosi il 17.10.2015, a Brescia,  non abbiamo rilasciato alcuna dichiarazione in merito a nessuno dei giornalisti/reporter presenti né tanto meno a qui.brescia.it di cui non vi era alcun inviato in loco.

Per quanto ci riguarda, riteniamo che qualcuno (l'articolo di quibrescia.it non è firmato...) abbia cercato di attribuire al Comitato Montichiari contro Green Hill affermazioni e/o dichiarazioni mai fatte (né scritte né verbali).

Il Comitato non si presta a strumentalizzazioni. Se l'intento giornalistico è stato quello di dare spunti per l'individuazione dei responsabili, chiediamo che vi sia maggior rispetto della deontologia professionale e che chi sa faccia informazione con coraggio senza "nascondersi" dietro chi scende in piazza a protestare in maniera seria e mettendoci la faccia.

Cogliamo l'occasione per lanciare un appello: chi ha notizie o informazioni che potrebbero essere utili alla Procura, si metta in contatto con le Forze dell'Ordine. I mass media facciano la loro parte e si assumano la responsabilità di quanto scrivono e/o dicono.

Auspichiamo che su questa vicenda  scandalosa del sequestro del macello di Ghedi, venga fatta chiarezza e che, senza intralciare le indagini, vengano fuori i nomi dei responsabili e soprattutto che venga fatta Giustizia.

Grazie per l'attenzione

Sara Gerevini, portavoce del COMITATO MONTICHIARI CONTRO GREEN HILL



sabato 17 ottobre 2015

PRESIDIO DAVANTI ALL'ASL - SEQUESTRO MACELLO DI GHEDI

Ringraziamo tutte le persone che hanno contribuito con la loro presenza a dare un segnale forte e chiaro sulla vicenda scandalosa del macello sequestrato il 7 ottobre scorso a Ghedi, grazie all'ottimo lavoro della Procura di Brescia e del Corpo Forestale di Brescia. Terribili e gravi maltrattamenti ai danni degli animali già sottoposti ad un immane stress emotivo perchè destinati alla macellazione e addirittura agonizzanti trattati come oggetti, presi a bastonate e trascinati per le zampe con catene e chissà quali altre atrocità, tutte filmate dalle microcamere piazzate all'interno del macello e ora al vaglio della Magistratura.
Con il nostro presidio abbiamo voluto tenere accesa l'attenzione su questo caso squallido di maltrattamenti sistematici ai danni degli animali e altri reati gravi, che vede coinvolti, stando a quanto appreso dai giornali, anche 2 veterinari dell'ASL.
Noi pretendiamo GIUSTIZIA E VERITA' per gli animali e rispetto della vita. In attesa che la società civile compia un'evoluzione etica più completa e prenda coscienza che si può vivere bene senza sfruttare gli animali, chiediamo almeno rispetto per gli animali che purtroppo ogni giorno vengono condotti ai mattatoi per essere uccisi a scopi alimentari. Non accettiamo che vengano perpetrati atti di maltrattamento così vili e crudeli su creature indifese e pretendiamo severi controlli su chi opera nei macelli e quindi dovrebbe vigilare per far rispettare quel minimo di regole che disciplinano le varie fasi della macellazione. Pretendiamo che i controlli siano precisi, puntuali, zelanti, efficaci ed efficienti ma soprattutto che siano preventivi affinchè si possano evitare condotte ambigue o negligenti da parte di chi opera in settori così importanti come la Sanità. Solo quando irregolarità così gravi non esisteranno più, allora e solo allora si potrà dire che i controlli funzionano ottimamente.
Non serve chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati, se ci consentite un pizzico di ironia.
Di seguito riportiamo il nostro comunicato stampa. Seguiremo passo dopo passo questa vicenda e se sarà necessario torneremo davanti all'ASL o davanti al macello di Ghedi per difendere i più indifesi, gli animali.

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SEQUESTRO MACELLO DI GHEDI - COMUNICATO STAMPA
Il giorno 7 ottobre 2015, la Procura di Brescia ha chiesto e ottenuto il sequestro del macello Italcarni di Ghedi (BS). I reati contestati sono molteplici e tutti gravi: maltrattamento di animali, adulterazione di alimenti, frode nell'esercizio del commercio, falso in atto pubblico e smaltimento illecito di rifiuti. 
Fino ad ora gli indagati sono sei e tra questi vi sono anche due veterinari dell’ASL di Leno.
A parte il discorso igienico-sanitario della carne infetta che pare venisse tranquillamente certificata e messa in vendita (con evidente pericolo e danno per i consumatori), per noi è ancor più grave e scandaloso che animali stremati e già in agonia venissero sistematicamente sottoposti a maltrattamenti crudeli e gratuiti prima di essere macellati, in spregio delle rigorose normative nazionali ed europee che regolamentano il benessere animale e la macellazione. 
Dai giornali abbiamo appreso particolari sconcertanti: “bovini agonizzanti trascinati sul pavimento agganciati a delle catene, presi a bastonate per entrare all’interno del macello. Ma addirittura sollevati di peso con i bracci meccanici dei muletti e infilzati in un bagno di sangue”.
Pretendiamo giustizia e verità per gli animali e che venga fatta piena chiarezza: fatti del genere non dovranno ripetersi mai più né a Ghedi né in nessun altro macello d’Italia! Chiediamo che vi sia maggiore trasparenza e fermezza negli Enti preposti a settori delicati e essenziali come la Sanità. Chiediamo che i vertici eseguano controlli capillari e severi sull’operato dei loro dipendenti. Fortunatamente molti professionisti sono persone integerrime al servizio della collettività e a loro va la nostra stima, ma per quelli che non hanno svolto il proprio lavoro in coscienza e nel rispetto della deontologia professionale, una volta riconosciuti colpevoli dalla Magistratura, chiediamo punizioni esemplari. 
Per noi che siamo contrari all’uccisione degli animali e promuoviamo una cultura nuova, basata sull’alimentazione vegana e su uno stile di vita cruelty free, è inaccettabile che si chiudano gli occhi e si lascino commettere simili atrocità. Non vogliamo che diventi prassi diffusa nei mattatoi infierire sugli animali così detti “da carne” e chiediamo un segnale forte e chiaro perché una buona parte della società civile non è più disposta a tollerare simili abomini! 
Vogliamo il rispetto delle Leggi ma ancor più pretendiamo rispetto per gli esseri viventi, di tutte le specie, compresi quelli allevati per essere macellati. 
Per questi motivi il Comitato Montichiari contro Green Hill organizza un presidio sabato 17 ottobre 2015, ore 15.00-17.00, in viale Duca degli Abruzzi, a Brescia, davanti all'ASL per chiedere GIUSTIZIA E VERITA' su questo scandalo che vede ancora una volta gli animali trattati alla stregua di oggetti e non di soggetti senzienti quali essi sono! 
Ringraziamo per la cortese attenzione 
COMITATO MONTICHIARI CONTRO GREEN HILL

Un ringraziamento va ai media che con sensibilità e coraggio stanno dando sempre più spazio alle vicende come questa, dimostrando che c'è attenzione anche per gli animali e per quella parte di società civile che vuole il Cambiamento.

Chiudiamo con una frase di Gandhi, il padre della non violenza, "Il nostro prossimo è tutto ciò che vive".