Riportiamo questa lettera molto intensa e commovente, scritta da Marco Libra V di Livorno.
Solo chi ha un cuore di pietra potrebbe rimanere insensibile a questo appello...
"All'attenzione del Sindaco, Sig.ra Elena Zanola:
Per voi umani domani è Natale, ma per noi sarà una giornata come tutte le altre: piena di solitudine e disperazione, con la costante consapevolezza di finire a breve sui tavoli di un freddo laboratorio, sperduto chissà dove, senza poter ricevere neanche una carezza ma solo sofferenza e torture.
Lei invece sarà a festeggiare con i suoi cari, in mezzo a un tavolo imbandito, un albero pieno di regali e la tranquillità dell'ambiente familiare.
Sapesse quanto la invidiamo, e quante volte sognamo la notte di essere accolti in una famiglia come la sua, per dimenticare finalmente questa triste vita che non ci dà alcuna speranza, ma solo la certezza della fine che arriverà come una liberazione. Proprio così, il pensiero della morte è il nostro unico sollievo.
Anche la gioia della maternità, per alcune di noi, è destinata a durare pochissimo; le mamme vivono con angoscia il momento del parto, perché conoscono bene il destino riservato ai loro piccoli, che comunque verranno strappati presto alle loro cure e al loro affetto. Deve crederci, se potessero scegliere, preferirebbero morire subito invece che darli alla luce. Una luce opaca, triste, innaturale.
A volte alziamo gli occhi al cielo, e anche se in questo periodo piove spesso (non la vediamo ma la sentiamo picchiettare sulle piccole aperture là in alto, la pioggia) ci immaginiamo il sole che, filtrando dalle nubi, ci illumina e ci scalda il muso. Riusciamo perfino a immaginare un prato pieno di erba verde, anche se non ne abbiamo mai visto uno; alcuni tra noi a volte ne sentono parlare dagli umani che passano davanti alle nostre sbarre, e la voce gira. Dicono che porteranno i loro figli a giocare in questo o quel parco, e ogni volta pensiamo a quanto sarebbe bello poter essere lì con loro a correre.
Ultimamente, abbiamo anche saputo che si sono radunate tante persone per chiedere la nostra libertà, e addirittura che un manipolo di coraggiosi non ha mangiato per giorni davanti al suo ufficio per convincerla a chiudere la nostra prigione. Questo ci dà un barlume di speranza per il futuro. Abbiamo capito che gli umani non sono tutti malvagi come i nostri carcerieri.
Però ci chiediamo, Sig.ra Sindaco, perché non ha ancora fatto niente per aiutarci.
Sicuramente sarà molto impegnata con il suo lavoro, e chissà a quante cose importanti dovrà pensare ogni giorno, ma per noi ogni giorno potrebbe essere l'ultimo.
Abbiamo davvero bisogno del suo intervento.
Sappia che continuiamo a confidare nel suo buon cuore, e siamo certi che presto capirà cosa è giusto fare, non solo per noi, ma anche per lei stessa.
Questo è l'augurio che le facciamo per Natale.
Sperando di poterle scodinzolare accanto prima che sia troppo tardi, la salutiamo con affetto.
Firmato,
i 2500 cagnolini di Green Hill"
(fonte foto: web) |
Anche oggi che è Natale un pensiero per i miei beagle che soffrono le pene dell'inferno. Questa lettera è meravigliosa e mi fa il cuore in mille pezzi. Una preghiera per tutti i cagnolini con questo destino (che si può cambiare) crudele, ma anche per tutti i topolini, cavie ed esseri viventi che soffrono a questo modo. In questa vita l'uomo è la specie che ha prevalso, permettendosi di fare di tutto a questi poveri animali indifesi, ma sono convinta che verrà un giorno in cui l'animale riuscirà a prevalere sull'uomo, il quale pagherà per tutta la sofferenza che sta provocando agli animali. Ogni giorno prego e spero. Un abbraccio, buon natale a tutti i sostenitori della buona causa. Angelica
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