Montichiari, 19 novembre, ore quindici. Un timido sole accarezza con i suoi raggi le oltre quattromila persone accorse da ogni regione d’Italia. Non si tratta di un concerto e nemmeno di un evento sportivo. Si tratta di un corteo contro Green Hill e contro la vivisezione. Non è la prima volta che Montichiari viene invasa dai cosiddetti animalisti, che altro non sono che persone con un briciolo di buon senso e di umanità. Dopo un breve comizio degli organizzatori, la folla è pronta e scalpita impaziente, perché lo sdegno che da quasi due anni di lotta ci accompagna è veramente ai massimi livelli. Il corteo si muove; striscioni, cartelli e bandiere vengono mostrati con orgoglio. Tutti hanno negli occhi le immagini strazianti dei beagle rinchiusi nel lager di via San Zeno e quelle madri atterrite e consapevoli che mani crudeli porteranno via i cuccioli partoriti da poche settimane. Un viaggio senza ritorno. Destinazione? L’inferno dei laboratori. Quando pensi a loro, ai quasi tremila beagle prigionieri della follia umana e a tutte le altre cavie che quotidianamente vengono torturate, mutilate, ustionate, intossicate, sezionate vive ti senti le lacrime salire agli occhi, la voce ti si spezza in gola. Qualcuno intona slogan e frasi ad effetto che però rimbalzano contro le finestre e le porte chiuse delle famiglie monteclarensi. La città è blindata: transenne intorno al Municipio, imponente schieramento delle forze dell’ordine. Ma a parte alcune piccole tensioni, un paio di scritte sui muri e qualche parola fuori luogo, a sfilare è stata la voglia di un mondo migliore, basato sul rispetto per ogni forma di vita e sulla solidarietà. Il germoglio del Cambiamento si irrobustisce sempre di più e cresce fiero e rigoglioso nonostante il terreno arido che gli sta intorno. Nessuno può fermare chi ha un sogno, figuriamoci un intero esercito di sognatori! Non ci arrenderemo mai, lotteremo fino a quando Green Hill chiuderà i battenti e cesserà il suo squallido e osceno commercio di esseri viventi. Ci saremo sempre per ricordare alle istituzioni che l’Italia non vuole Green Hill, né a Montichiari né in nessun altro luogo! Non ci lasciamo scoraggiare nemmeno dalle dichiarazioni rilasciate il 23.11.2011 dalla Dottoressa Elena Zanola, Sindaco della città di Montichiari, nel corso di una conferenza stampa indetta appositamente sul “caso Green Hill”. Nessun esponente del Comitato Montichiari contro Green Hill né del Coordinamento fermare Green Hill ha potuto assistere a questa conferenza, pur avendolo chiesto cortesemente. Così abbiamo improvvisato una piccola protesta silenziosa fuori dagli uffici comunali. Intanto il 2 dicembre il Comitato il e Coordinamento organizzano un doppio presidio a Montichari. Il Comitato sarà davanti al Municipio per consegnare al Sindaco le 17.000 firme fino ad oggi raccolte. Passeremo poi il testimone al Coordinamento per un presidio davanti all’ASL. Quest’ultima da sempre sostiene che a Green Hill “tutto è in regola”. Duemilasettecento cani, tenuti in mezzo agli escrementi, in sovrannumero, senza aria naturale, costretti a vivere sotto le luci artificiali giorno e notte? Davvero è tutto in regola?
Sara Gerevini per il Comitato Montichiari contro Green Hill (art. pubblicato su "LA CIVETTA" num. dicembre 2011 che ringraziamo tantissimo per il sostegno che da quasi 2 anni dimostra verso di noi ma soprattutto verso la battaglia che stiamo combattendo)
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