domenica 14 febbraio 2016

CASO ITALCARNI - RASSEGNA STAMPA


vi ricordate il MACELLO DEGLI ORRORI - ITALCARNI (GHEDI-BRESCIA) dove le mucche venivano trascinate con le catene e caricate con i muletti tra atroci sofferenze e con agonie strazianti? Ebbene, nonostante il sequestro, le ammissioni di reato da parte dei titolari e dipendenti coinvolti, nonostante le responsabilità dell'ASL circa i controlli e lo scalpore suscitato a livello nazionale sia per i maltrattamenti verso gli animali sia per la carne infetta messa in commercio, il macello riprende a "lavorare".
Il nostro pensiero va a tutti gli animali massacrati prima del sequestro e a quelli che verranno nuovamente massacrati nei prossimi giorni, mesi e anni.
Non abbiamo molto da aggiungere.
Se la grandezza e il progresso morale di una Nazione si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali, come disse Gandhi, l'Italia (ma non solo....) si trova ferma all'età della pietra e di strada da fare l'Homo Sapiens ne ha ancora un bel po'.
Siamo certi che se ogni individuo dovesse ammazzare, decapitare, squartare, eviscerare, scuoiare e cucinare anche un solo animale, senza delegare il lavoro sporco ai vari macelli, i vegetariani e vegani sarebbero molti di più e gli inferni fatti di dolore e sangue molti di meno. Quando guardi negli occhi qualcuno è più difficile rimanere insensibile e distante.
Questione di scelte.
Dipende da noi, non fare, ma essere il Cambiamento.





Il Comitato Montichiari contro Green Hill, mobilitatosi per primo con un presidio molto partecipato davanti all'ASL di Brescia il 17 ottobre scorso, vi terrà aggiornati sugli sviluppi della vicenda giudiziaria e auspica, come invocato da LAV, la chiusura definitiva del mattatoio di Ghedi.
articolo di brescia Oggi del 13.02.2016

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