venerdì 28 giugno 2013

ESTATE 2013, ALCUNE RIFLESSIONI SU GREEN HILL, UN ANNO DOPO LE LIBERAZIONI.


Green Hill tira le somme:
Il 2012 si è chiuso male per chi fa affari con la vivisezione. L’incipit della relazione al bilancio, dove la manager G. Rondot (attualmente imputata di gravi reati nel caso Green Hill insieme ad altre 3 persone) esordisce affermando che per Green Hill il 2012 è stato un ANNUS HORRIBILIS, è davvero significativo e anche un po’ grottesco detto da chi alleva cani per farli massacrare nei laboratori! Poveracci, hanno chiuso con una perdita di € 1.775.603! Non bastasse, si lagnano pure per  il danno emergente, il lucro cessante e il danno d’immagine arrivando a piangere miseria per una somma complessiva di oltre 6 milioni di euro! Di una cosa siamo certi: non piangono per le migliaia di vite da loro ‘prodotte’ per fornire materia prima ai novelli Einstein della sperimentazione animale.
La storia di Green Hill:
Ricordiamo che la società di Montichiari, ora in stand by per le note vicende giudiziarie che hanno portato allo svuotamento dei capannoni l’estate scorsa, purtroppo non è affatto chiusa definitivamente.  E’ scontato sottolineare che il Comitato e tutti  i gruppi e le realtà che si sono battute per strappare i beagle ad un destino fatto di crudeli esperimenti, terranno gli occhi bene aperti. Non permetteremo che lo scempio di questo cani (o di altri animali) possa ricominciare e perpetuarsi nel tempo. Forse non tutti sanno che le prime autorizzazioni per questo immondo commercio furono rilasciate a Green Hill nel lontano 12 giugno 1989. Decine di migliaia di beagles sono stati allevati e ammazzati senza pietà in questi lunghi anni. Operavano in sordina, nascosti sulla colina verde, lontano dagli occhi e dal cuore delle persone. Finalmente, nel 2010, il Coordinamento fermare Green Hill strappò via il sipario a questo teatro degli orrori rendendolo visibile a tutto il mondo. Piano piano si è creato un movimento di migliaia di persone che, senza usare la violenza e con le sole armi della informazione e della sensibilizzazione, è arrivato a colpi di cortei, presidi, banchetti, raccolte firme alla liberazione di tutti i prigionieri. Il nostro Comitato, con l’aiuto di persone che spontaneamente si sono mobilitate in tutta la Penisola, tra marzo e luglio 2012 ha consegnato al Senato ben 229.271 firme con cui si chiedeva la chiusura definitiva e immediata di questo lager. E’ trascorso circa un anno da quando abbiamo presentato la nostra petizione (cui è stato attribuito il n. 1421 e che è stata assegnata alla 14^ Commissione). Siamo consci che in Italia di problemi ce ne sono tanti, troppi. Ma forse è tempo che qualcuno ci dia una risposta! Non vogliamo che Green Hill ricominci a produrre. Aspettiamo risposte definitive! Chiediamo di nuovo a gran voce che gli allevamenti di animali da vivisezione siano aboliti sull’intero territorio nazionale in attesa che ad essere abolita, una volta per tutte, sia la stessa sperimentazione animale, pseudo scienza sorpassata da metodi sostitutivi e condannata dall’87,3% degli Italiani e delle Italiane (dati Eurispes 2013).
Momenti indimenticabili:
Che dire del 28 aprile 2012, giornata che rimarrà nella storia, quando in pieno giorno i primi 70 cani sono stati portati fuori dal lager? Che dire delle giornate degli affidi dove abbiamo visto uno ad uno uscire fattrici, riproduttori e tanti tantissimi cuccioli impauriti, stremati e terrorizzati? Non avevano mai visto il cielo, annusato l’erba, goduto una dolce carezza. Per noi del Comitato, semplici cittadini e cittadine con tanta voglia di fare e aiutare gli animali ad emanciparsi dallo sfruttamento dell’Uomo,  sono stati giorni traboccanti di gioia. Ma non abbiamo mai dimenticato, nemmeno in quella gioia immensa, gli altri sfortunati prigionieri della follia umana, rinchiusi negli allevamenti , negli stabulari, nei macelli, in attesa della morte.
C’è ancora tanto da fare e tante altre Green Hill da combattere! Lo faremo con lo stesso spirito di dedizione e con la costanza che ci ha contraddistinto fino ad ora perché lottare per i diritti degli animali non è un hobby; è un fuoco che brucia dentro e  che una volta acceso niente e nessuno riuscirà a domare!
(Sara)



1 commento:

  1. Splendido lavoro! Grazie per quello che fate e, spero, continuerete a fare.

    RispondiElimina