Si è svolto oggi pomeriggio a Brescia, in largo Formentone, un presidio informativo e di protesta, indetto dal Comitato Montichiari contro Green Hill e LAC (Lega Abolizione Caccia) sez. Brescia, contro la pratica illegale che vede l'impiego di uccellini come "ingrediente" prezioso dello spiedo da parte dei ristoratori bresciani. La lobby dei cacciatori, supportata da politici di ogni schieramento e colore, spinge affinché venga decretata e ripristinata la legalità di questa pratica crudele con la scusa di salvare le tradizioni bresciane. Proprio questa mattina, sul Giornale di Brescia vi era un'intera pagina dedicata alla passione che i politici nostrani (sempre a caccia, ma di voti) stanno spendendo per perorare la causa in favore di questa barbarie.
Oggi abbiamo raccolto sostegno e solidarietà tra i passanti, ma non sono mancati alcuni insulti più o meno velati da parte di chi vede negli uccellini non esseri viventi, ma pezzi di carne da mangiare. Queste reazioni di fastidio, stizza, perfino ilarità nei nostri confronti (con tanto di frasi fatte del tipo "perchè non pensate ai bambini che muoiono di fame") ci convincono sempre più che il mostrarsi serenamente e manifestare le proprie idee, il dissenso consapevole e l'informazione sono armi formidabili con le quali intendiamo lottare. Lo facciamo per gli animali, per l'ambiente e per rendere il Mondo un posto decente in cui vivere. Gli uccelli sono nati per volare non per annegare nell'unto dello spiedo! Fermatevi a riflettere: davvero pochi grammi di carne rendono più gustosi i vostri spiedi? Se avete un briciolo di sensibilità, avete anche la risposta.
Un ringraziamento speciale a tutte le persone che hanno partecipato rendendo possibile la buona riuscita della manifestazione.
Di seguito riportiamo il comunicato congiunto diffuso il 10 dicembre scorso e distribuito oggi al presidio:
COMUNICATO
STAMPA
IMPORTAZIONE
UCCELLINI, SPIEDI E BRACCONAGGIO.
In
merito agli articoli apparsi in questi giorni sui quotidiani e sul web,
riguardo al divieto di utilizzo di uccelli selvatici morti, anche importati
dall'estero, nello spiedo Bresciano e alla confusione innescata dalla
strampalata petizione annunciata localmente dal partito "Fratelli
d'Italia" , volta a un' ulteriore modifica della legge venatoria statale
157 del 1992, dalle dichiarazioni del presidente della provincia di Brescia e
di alcuni consiglieri regionali Lombardia , chiariamo una volta per tutte che:
-
Già prima della modifica della Legge sulla caccia 157/92 (norme per la
protezione fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio)e della sua
recente modifica attraverso il Decreto legge 24/06/2014 n. 91, sussisteva il
divieto di porre in commercio fauna selvatica ,anche se regolarmente abbattuta,
attraverso ristoranti, ad esclusione delle specie quali: germano reale (anas platyrhynchos);
pernice rossa (alectoris rufa); pernice di Sardegna (alectoris barbara); starna
(perdix perdix); fagiano (phasianus colchicus); colombaccio (columba palumbus);
-
La recente modifica apportata ai divieti previsti all'art.21, lettere bb),
della Legge 157/92 ,concernente il divieto di commercio di uccelli selvatici
vivi o morti, loro parti o prodotti derivati, aggiunge solamente le parole:
" anche se importati dall'estero, appartenenti a tutte le specie di
uccelli viventi naturalmente allo stato selvatico nel territorio
europeo.."
-Ciò
significa, ad esempio, che le confezioni di passeri surgelati importati dalla
Tunisia o dalla Cina, che prima della modifica erano ammesse all'importazione,
non potranno più essere detenuti per la vendita, e/o posti in commercio in
Italia, poiché tale specie vive in stato di naturale libertà anche su parte del
territorio italiano.
Risulta
quindi totalmente fuorviante l'affermazione che la "tradizione"
bresciana dello spiedo, non potrà più essere continuata, (ammesso e non
concesso che acquistare uccellini congelati soggetti a chissà quali standard
sanitari, per servirli ai clienti italiani è un fatto che si commenta da solo)
Vero
è invece che, poiché non si può più utilizzare la passera lagia proveniente
dalla Tunisia, non si possono più inserire nello spiedo uccelli di dimensioni
simili ai vietati, come il pettirosso e altri piccoli canori, tanto ricercati e
utilizzati dagli stessi ristoratori.
Ricordiamo
che La Commissione europea ha aperto a marzo di quest’anno una procedura Pilot
(5283/13/ENVI “Uccisione, cattura e commercio illegale di uccelli”), per i
ripetuti casi di bracconaggio e nell'iter propedeutico alla procedura di
infrazione viene espressamente citata l’uccellagione della Provincia di Brescia
(Valcamonica, Valtrompia e Valsabbia) con trappole, reti, archetti e richiami
elettromagnetici ai danni di piccoli uccelli migratori.
LAC, ENPA, SVA di
Legambiente, Oipa, Lipu, Anpana, Comitato Montichiari contro Green Hill.
Brescia, 10 dicembre 2014.