lunedì 22 dicembre 2014

PROCESSO A GREEN HILL - UDIENZA DEL 22.12.2014

Questa mattina il Comitato Montichiari contro Green Hill, in occasione di quella che doveva essere l'ultima udienza del processo ai vertici dell'allevamento di Montichiari (BS), ha svolto un presidio pacifico per chiedere Giustizia per i cani di Green Hill. 
Nel corso dell'udienza odierna, conclusasi verso le ore 12.00, il Giudice ha sentito i consulenti tecnici della Procura (Dott. Moriconi) e degli imputati (Dott. Fornasier e Dott. Rueca) passando in rassegna una ad una tutte le schede dei cani sottoposti ad eutanasia che costituiscono il cuore del processo stesso. 
Molti i dubbi e  le perplessità: a cominciare dalle schede incomplete e contraddittorie; per esempio su molti cartellini si riscontrano contemporaneamente le diciture "morto alle ore ..." e "soppresso mediante eutanasia alle ore...". O un cucciolo muore da sé oppure viene soppresso, mica può morire due volte! Quale versione corrisponde a verità? E ancora, cani uccisi con il Tanax ma senza anestesia solo perchè presentavano sintomi come una semplice diarrea. I C.T. della difesa hanno precisato che la diarrea è spesso sintomo di parvovirosi, una malattia, secondo loro, mortale nell'80 % dei casi. Ok, ma la parvovirosi (come qualsiasi altra patologia) va prima diagnosticata e magari nel frattempo sarebbe stato utile tenere i cani in osservazione e somministrar loro un trattamento ad hoc per impedire la disidratazione. Il Consulente della Procura, Dott. Moriconi, ha infatti contestato ai colleghi sia una mortalità in percentuale così alta sia il fatto che questi cani non siano stati comunque sottoposti a trattamenti sanitari con farmaci specifici e flebo per mantenere l'idratazione ma semplicemente e sommariamente soppressi. 
Ha anche osservato che sui cartellini i dati riportati sono risultati pochi e scarni. Curioso che la difesa abbia aggiunto (e questo lo abbiamo sentito noi in udienza!) una frase che suona più o meno così:  "anche dove non c'è scritto sul cartellino, i cani venivano comunque anestetizzati con Isoflurane prima dell'eutanasia". Strana questa omissione! 'precisini' come vogliono apparire i vertici aziendali, che vantano i migliori protocolli di benessere animale (!), questa pare una dimenticanza non da poco! E che dire di quella scheda su cui è indicato che il cucciolo  SACRIFICATO, "sicuramente" affetto da parvovirosi presentava sintomi quali diarrea ma gli era stata somministrata una pomata oftalmica?! 
Inquietante altresì la scritta "tubo arancio" rilevata sulla scheda dell'ennesimo cagnolino soppresso. Ovviamente il Giudice ha chiesto lumi al riguardo e con fare serafico uno dei consulenti degli imputati ha asserito :"sarà stato utilizzato per riconoscere il cane, visto che essendo troppo piccolo forse non era ancora tatuato"! 
Su molte schede era indicato un antibiotico ad ampio spettro (Synulox) assolutamente inidoneo al trattamento della parvovirosi, la malattia che da sempre ha decimato i cani dentro Green Hill anche e soprattutto a causa del sovraffollamento di animali in quei luridi capannoni. Ma allora perchè veniva somministrato? 
La produzione di nuova documentazione da parte della difesa ha fatto guadagnare agli imputati un rinvio dell'udienza al 12 gennaio 2015 ore 9.00, mentre tutti ci aspettavamo in giornata, come preannunciato, finalmente la requisitoria del PM, le arringhe della difesa, gli interventi delle parti civili e soprattutto la sentenza. 
A parte i giochetti della difesa, e a prescindere da come andrà a finire il processo, un paio di colpi ben assestati Green Hill se li porta a casa né più né meno: divieto di ricominciare a produrre cani a Montichiari e nel resto d'Italia e 3000 beagle strappati a morte certa. Se poi si aggiunge la perdita di guadagni per lo stop forzato della produzione dal 18 luglio 2012 ad oggi, possiamo dire che Green Hill ha già perso. Un precedente in Europa e nel mondo di come la volontà delle persone, partendo dal basso con tanto impegno e credendo in ciò che si fa, può fare la differenza, può cambiare le regole e le leggi quando queste sono sbagliate e contro ogni etica, come nel caso della vivisezione. 
Attendiamo con il fiato sospeso il prossimo 12 gennaio perchè la Giustizia per compiersi a 360 gradi dovrebbe infine andare a colpire i responsabili che hanno nomi e cognomi e soprattutto la multinazionale che tirava i fili della fabbrica di Montichiari: la Marshall BioResources alla quale vogliamo che arrivi il messaggio forte e chiaro che nessuno ha il diritto di fare affari sulla pelle degli animali e trarne profitto come hanno fatto con i beagle di Green Hill per tutti questi anni. 
In un mondo che si piega alle logiche perverse del mercato e del business ad ogni costo, sappiano questi signori che a volte ci si imbatte in chi dice NO. Noi, insieme all'86% degli italiani (dati Eurispes, per gli scettici), l'abbiamo detto. No a Green Hill, no alla vivisezione!

rassegna stampa di oggi:











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Infine vi riproponiamo alcune foto scattate all'interno di Green Hill. Ecco il "soggiorno a 5 stelle", come qualcuno lo definì prima del sequestro del 18.07.2012.










(fonte foto: http://multimedia.quotidiano.net/?tipo=photo&media=32822#1
http://www.giornaledibrescia.it/in-provincia/bassa/esclusiva-viaggio-nell-allevamento-green-hill-1.1006248).

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