domenica 8 aprile 2012

Green Hill: tra mille polemiche...a quando la fine?

Sia i media che i politici (in questo caso la Senatrice Rossana Boldi) confondono spesso "Comitato Montichiari contro Green Hill" con "Coordinamento fermare Green Hill" probabilmente a causa della somiglianza tra i nomi, anzi spesso si legge sui giornali di un fantomatico "comitato fermare green hill" (entità assolutamente inesistente!) ormai, dopo 2 anni, ci siamo abituati...
Noi del "Comitato Montichiari contro Green Hill" ci siamo limitati a consegnare le 91.257 firme della petizione contro Green Hill alla 14^ Commissione permanente del Senato il 27/03/2012.
Non avevamo alcun appuntamento con la suddetta Commissione per il giorno 3 aprile (come già comunicato su questo blog il 4 aprile 2012).
Quanto alle minacce ricevute via mail, lamentate dalla Senatrice Boldi, ribadiamo che per noi è importante portare avanti la battaglia di civiltà contro la vivisezione, ma senza ovviamente offendere o intimidire le persone. Purtroppo tra le migliaia di persone civili che hanno aderito alla protesta spiccano e fanno notizia come al solito soltanto i maleducati e i rozzi.
Confidiamo nella coscienza di coloro che hanno il destino di Green Hill nelle proprie mani affinché, mail deliranti a parte, sappiano accogliere l'istanza della maggioranza degli Italiani: chiudete Green Hill.
Grazie per l'attenzione.

****
Riportiamo di seguito il resoconto stenografico della seduta n. 704 del 03.04.2012 (Senato Della Repubblica).

Sulle minacce ricevute dai componenti della 14a Commissione permanente in occasione della discussione della Legge comunitaria 2011
BOLDI (LNP). Domando di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
BOLDI (LNP). Signor Presidente, intervengo perché credo che i colleghi debbano essere messi a conoscenza di quanto sta accadendo in 14a Commissione (Politiche dell'Unione europea). Come voi sapete, la Commissione sta esaminando la legge comunitaria 2011, una legge importante che contiene molti argomenti considerevoli. Tra questi c'è il recepimento della direttiva che riguarda la sperimentazione animale. Dovete sapere che, da quando la Commissione ha iniziato a discutere di questa direttiva, ha dovuto cambiare il numero telefonico della propria segreteria e si è dovuto cambiare anche il numero telefonico della mia segreteria personale, perché i numeri, che sono del Senato, erano stati posti su siti pornografici. Inoltre, in particolare il senatore Di Giovan Paolo, uno dei relatori, e io stessa subiamo giornalmente minacce; non intendo le solite lettere, cui siamo abituati, con le quali i cittadini ci richiamano a una maggiore attenzione su questo o quel problema, ma lettere del tenore: «Vorrei che fosse vivisezionata lei, sua figlia, suo marito e i suoi nipoti».
Credo che questo sia intollerabile, perché è un comportamento fascista cui non penso che quest'Aula sia abituata. Lo dico perché l'Assemblea del Senato è abituata a discutere di tutto: abbiamo discusso di aborto, di procreazione assistita e di fine vita, e ognuno ha potuto tenere le posizioni che intendeva, liberamente e senza essere sottoposto in nessun modo a pressioni coercitive o a tentativi di coercizione di questo tipo.
L'ultimo episodio: dopo che le associazioni animaliste avevano chiesto di essere ascoltate in audizione - specialmente il «Comitato Montichiari contro Green Hill» - e si era disposta la loro audizione (naturalmente insieme all'audizione di tutti coloro che a livello istituzionale si occupano di questa materia, e cioè Ministero della salute, Istituto superiore di sanità, AIFA e Associazione veterinari), le stesse hanno inviato una lettera - secondo me farneticante - in cui dicevano che la 14aCommissione non è competente a parlare di questo argomento e che quindi loro non avrebbero partecipato ai nostri lavori. A parte il fatto che la 14a Commissione durante l'esame della legge comunitaria è competente a parlare di tutti gli argomenti in essa contenuti, tant'è vero che decide dell'ammissibilità degli emendamenti, che poi vota, e prepara il testo per l'Aula che poi esamineranno anche gli altri senatori, credo che qui venga messa in dubbio la possibilità di questo ramo del Parlamento di discutere seriamente di qualunque - dicasi qualunque - argomento e di arrivare a sue proprie conclusioni.
Pregherei quindi il Presidente del Senato, nella sua persona e per suo tramite, di chiarire tale questione. Sono in quest'Aula dal 2001, dove, abbiamo trattato argomenti importantissimi, ma non ho memoria di un simile atteggiamento da parte di cittadini, che hanno i loro diritti, le loro opinioni, ma sicuramente non hanno il diritto di comportarsi in modo intimidatorio verso nessuno dei componenti di questa Assemblea. (Applausi dai Gruppo LNP, PdL, PD e dei senatori Lusi e Tedesco).
PRESIDENTE. Senatrice Boldi, lei ha fatto bene a portare all'attenzione dell'Assemblea questo aspetto. Credo che giustamente lei abbia richiamato e sottolineato la gravità di quanto sta accadendo.
Come sa, c'è stato già un intervento, sia sul problema dei telefoni, sia per quanto riguarda una segnalazione alla Polizia postale, ma ha fatto bene a porre la questione (ne parlerò io stesso con il presidente Schifani) nei termini politici in cui l'ha posta all'attenzione dell'Assemblea, perché è legittimo all'interno del Parlamento e nel Paese avere qualsiasi posizione, ed è legittimo pretendere di esporla. Non è legittimo e non ha nessuna giustificazione, neanche in base a quella che si ritiene sia la finalità più giusta, perseguirla con metodi che siano di intimidazione e che siano sostanzialmente di violenza e di non rispetto. La violenza si esprime in tanti modi - non c'è soltanto la violenza fisica - e quella che voi avete subito mi pare sia una forma di violenza e, siccome viene perpetrata nei confronti di parlamentari, non è meno grave, ma anzi è più grave che se venisse esercitata tra cittadini, perché si tenta di impedire una riflessione, un approfondimento e una pronuncia secondo le regole della democrazia rappresentativa da parte del Parlamento.
Credo quindi che abbia fatto bene a sollevare la questione. Siamo vicini a lei e a tutti i membri della Commissione, con la solidarietà ma anche con l'impegno a denunciare con forza questi fatti, perché non debbono verificarsi. Bisogna fare attenzione e non essere indifferenti anche rispetto a fatti piccoli, che non sono folclore, che avvengono in questo quadro e in questa chiave, ma che preparano conseguenze più negative per il futuro: quindi, non devono essere né ignorati né sottovalutati.
La Presidenza assume questo impegno, oltre ad esprimere solidarietà, perché vi siano le condizioni per far lavorare positivamente la Commissione che lei presiede. (Applausi dai Gruppi LNP, PdL, PD e del senatore Tedesco).


fonte:http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsptipodoc=Resaula&leg=16&id=655530
****

Nessun commento:

Posta un commento