Avventura amara al liceo delle Scienze Umane. Fabrizio De Andrè di Brescia
Vi vogliamo raccontare una storia kafkiana, ma purtroppo reale, successa al Comitato il 28 gennaio scorso. Non cerchiamo la polemica e nemmeno vogliamo le scuse della scuola. Ma pretendiamo rispetto.
A metà gennaio una studentessa del liceo delle Scienze Umane Fabrizio De Andrè di Brescia ci contatta per chiederci di partecipare alla cogestione del suo istituto con una “lezione” su Green Hill, sulla vivisezione e sulla nostra esperienza di comitato spontaneo.
Questo genere di attività non è nuovo per noi, avendo già tenuto “lezioni” analoghe in altre scuole, tra cui l'istituto di istruzione superiore "Don Milani" di Montichiari, nel 2010.
Accogliamo con piacere l’invito perché pensiamo che sia costruttivo per i più giovani imparare che ognuno di noi, nel suo piccolo, se vuole, può contribuire a rendere questo mondo (l’unico che abbiamo) un pochino migliore...
Ci si lamenta sempre che i giovani non sono abbastanza impegnati, che sono menefreghisti ed egoisti e poi quando qualcuno ha idee, progetti e sogni da realizzare, dimostrando che queste 'frasi fatte' sono solo una menzogna, viene brutalmente stroncato.
La nostra studentessa, 2 giorni prima dell’appuntamento, ci scrive mortificata spiegandoci che, la Vicepreside non gradisce la nostra presenza; la Docente ha ricevuto una mail (da una persona che neppure si è firmata, tanto è affidabile e seria…) in cui venivamo definiti “scurrili e blasfemi” e, sulla base di questa preziosa informazione, non ci vuole nella sua scuola.
Il 26 gennaio il Comitato scrive una mail alla Vicepreside (e per conoscenza al Preside) per avere delucidazioni al riguardo, pensando ad un banale equivoco risolvibile…ma l’Assurdo prevale.
Sabato 28 gennaio alle 10.30 in punto, non avendo ricevuto nessuna comunicazione dalla scuola, due componenti del Comitato si presentano al Liceo per l’incontro in programma, ma per correttezza e per non creare spiacevoli inconvenienti ai ragazzi che ci hanno invitato, chiedono di poter prima parlare con la Vicepreside che, ripetiamo, non si è ad oggi degnata di rispondere alla nostra mail…
La Professoressa non solo non ci ha voluto ricevere, ma non ha voluto nemmeno darci uno straccio di spiegazione…ha saputo solo dire che “quelle seguite per invitarci non erano le procedure corrette ”.
A noi, che siamo fuori dal mondo della scuola ormai da qualche anno, sinceramente della burocrazia scolastica non interessa un bel niente. Siamo stati invitati e ci siamo presentati per la lezione. Punto.
Alla nostra domanda “Se invece di parlare di vivisezione, ci fossimo occupati di decoupage, ci avreste trattato così?” alquanto stizzita, la Signora se ne è andata lasciandoci attoniti e increduli di fronte a tale inspiegabile chiusura. Non ci aspettavamo certo tappeti rossi e petali di rosa, ma nemmeno un atteggiamento così palesemente ostile.
Dopo essere stati scaricati dalla Vicepreside, abbiamo chiesto di incontrare il Preside. Un insegnante gentile ci ha spiegato che il Preside, se c’è, il sabato è nell’altro liceo, il liceo Gambara. Telefoniamo subito al Liceo Gambara, ma purtroppo ci dicono che il preside non è in istituto. Qualche ora più tardi, di ritorno dalla squallida avventura nel liceo cittadino, scriviamo una mail anche al Preside per avere chiarimenti: non risponde nemmeno lui…niente di niente, nemmeno due righe. Ci ignorano. Per la seconda volta fingono che non esistiamo.
Invece esistiamo!
Come è possibile che dei professori di un Liceo prendano per “oro colato” una mail, nemmeno firmata, e, basandosi su questa, ci escludano dal contraddittorio e dal diritto di replica? Nessuno infatti ci ha interpellato per chiederci almeno “chi siete e cosa fate?”. Semplicemente siamo stati giudicati, condannati e giustiziati sulla base di una mail!!!
Siamo stati definiti “blasfemi e scurrili! Ma cosa avrà bevuto/fumato l’anonimo tirapiedi dei professori per definirci così?
Essere offesi e insultati non fa piacere a nessuno, tanto meno a noi che da due anni dedichiamo il nostro tempo libero e le nostre risorse (fisiche, psichiche ed economiche) ad una causa nobile.
I vertici del liceo potranno concordare o meno sull’inutilità e la dannosità della vivisezione e sul caso Green Hill, ma, quali responsabili dell’istruzione ed educazione dei loro studenti, non possono e non devono privarli della possibilità di crearsi un’opinione e di informarsi liberamente anche su tematiche delicate come la nostra.
Censurare le idee è mostruoso. Farlo in un Liceo delle Scienze Umane è abominevole!
A quando il rogo dei libri scomodi?
Salutiamo i ragazzi incoraggiandoli a inseguire i loro sogni e le loro aspirazioni, nonostante il clima di censura che si respira in quell’istituto, ironia della sorte, intitolato a Fabrizio De André.
Povero Fabrizio! Si rivolta nella tomba, lui che da uomo libero ha sempre liberamente affrontato nelle sue canzoni i temi più scabrosi, infischiandosene degli schemi e dell’ipocrisia.
Un consiglio, magari non gradito ma sincero, per gli Insegnanti che antepongono la burocrazia alla sostanza e che giudicano il prossimo dalle apparenze e dai pettegolezzi del bontempone di turno:
invertite la rotta e educate i vostri allievi, gli adulti di domani, a studiare con spirito critico, insegnando il coraggio, la tolleranza e la saggezza, valori che solo la Cultura, scevra da condizionamenti e luoghi comuni vecchi di mille anni, è in grado di assicurare.
COMITATO MONTICHIARI CONTRO GREEN HILL