Il COMITATO MONTICHIARI CONTRO GREEN HILL, sabato 2 Luglio dalle 19.00 alle 21.00, organizza un presidio pacifico di sensibilizzazione e informazione contro i circhi con gli animali a Salo' loc. Puegnago del Garda (BS), via Nazionale in occasione dello spettacolo serale del Circo Armando Orfei arrivato in città qualche giorno fa.
Il Comitato Montichiari contro Green Hill, intende sensibilizzare l’opinione pubblica sulla inutilità e crudeltà degli spettacoli circensi con gli animali e sugli aspetti diseducativi del circo con gli animali, sottolineati a più riprese da psicologi ed educatori che lo ritengono dannoso e inadatto per i bambini. Ci teniamo a evidenziare che non siamo contrari ai circhi tout court e che al contrario sosteniamo i circhi che propongono spettacoli senza animali e auspichiamo che al più presto tutti i circhi cessino di basare le loro attrazioni su animali privati della libertà e costretti a vivere in ambienti inadatti alle loro specifiche e peculiari caratteristiche etologiche.
Molto spesso gli animali nei circhi vengono altresì maltrattati per costringerli ad eseguire esercizi assurdi. La nostra protesta, pacata ma determinata è triplice: oltre al presidio di sabato 2 luglio, abbiamo lanciato un appello attraverso i social network a tutte le persone di buona volontà e di buon cuore invitandole a mandare un sms a questi circhi con una semplice, ma efficace frase "W il circo, ma senza animali" e ad inviare una mail al Sindaco e al Comandante della polizia locale di Puegnago del Garda (poichè lo spazio occupato dal circo in questione ricade nel territorio del Comune di Puegnago pur trovandosi sul confine con Salo') affinchè venga verificato se il terreno su cui è attendato il circo risulta a norma per ospitare un Circo con annesso zoo, dove vengono scaricati i liquami degli animali, se ci sono fognature adeguate, se le norme di polizia veterinaria e le misure e il contenimento dettate dalle apposite norme sulla detenzione degli animali da circo (CITES) sono rispettate scrupolosamente. Chiediamo inoltre cortesemente che venga verificato il regolare pagamento della tassa di affissione dei manifesti pubblicitari da parte dei titolari del circo e che in caso contrario i trasgressori vengano sanzionati e i manifesti prontamente rimossi; infatti molto spesso le affissioni dei circensi sono disinvolte, per non dire abusive, e a farne le spese sono le casse già magre degli enti locali.
Chiediamo in generale alle Amministrazioni Comunali maggiore sensibilità e di copiare l'esempio di numerosi Comuni che già si stanno impegnando a fare il possibile per non accogliere nel proprio territorio i circhi con animali per esempio accordando preferenza e precedenza ai circhi senza animali (cfr città di Mantova - fonte: Gazzetta di Mantova 28.06.2016). In alcuni Paesi europei ed extraeuropei addirittura si è già arrivati a vietarli per legge.
A tal riguardo preme sottolineare che è di pochi mesi fa una notizia che fa ben sperare anche per l'Italia: il disegno di legge sul cinema, presentato dal ministro dei Beni culturali - approvato in consiglio dei ministri alla fine di gennaio e adesso all’esame del Senato - parla anche di spettacoli dal vivo; il governo scriverà un nuovo codice dello spettacolo, e ne fissa subito alcuni principi. Uno di questi principi segnerà la svolta etica verso i circhi senza animali: infatti il governo si impegna alla «revisione delle disposizioni in tema di attività circensi, specificatamente finalizzate alla graduale eliminazione dell’utilizzo degli animali nello svolgimento delle stesse». La direzione giusta è ormai segnata.
Quindi, W il Circo , ma senza animali!
Grazie per la gentile attenzione
Comitato Montichiari contro Green Hill
NB qui trovate tutti i dettagli della protesta e link di approfondimento: https://www.facebook.com/ events/259760494389045/
LINK UTILI DI APPROFONDIMENTO:
- Uno dei sempre più numerosi comuni italiani che rifiutano i circhi con animali sul proprio territorio è Livorno: (http://www.comune.livorno.it/…/Revocata-la-concessione-al-C…).
- Uno dei sempre più numerosi comuni italiani che rifiutano i circhi con animali sul proprio territorio è Livorno: (http://www.comune.livorno.it/…/Revocata-la-concessione-al-C…).
- Leggi le ultime novità legislative e i progressi fatti contro i circhi con animali qui: http://www.corriere.it/…/stop-animali-circhi-a7eb06ba-f380-…
IL PARERE DI UNA PSICOLOGA:
"L'uomo è portato a pensare che le tradizioni siano fenomeni da salvaguardare perché positive in sé, anche quando le ricerche scientifiche dimostrano che non sono appropriate allo sviluppo sano di una società.
Un esempio è riscontrabile nella tradizione del circo, che prevede l'addestramento degli animali per utilizzarli negli spettacoli. Personalmente appartengo a quell'ormai consistente numero di psicologi che ritiene altamente diseducativo far assistere un bambino a uno spettacolo circense che coinvolge impropriamente un animale. In qualità di psicologa dello sviluppo mi sento di dover consigliare i genitori di non sottovalutare i messaggi negativi impliciti in questo tipo di spettacolo.
Innanzitutto sfatiamo un mito: i bambini al circo non entrano in contatto con il mondo animale ma assistono allo stravolgimento della natura stessa di quell'animale ad opera di un addestratore, che utilizza metodi brutali per imporre sottomissione e obbedienza. E' quindi una diseducazione al rispetto della specificità della natura di ogni essere vivente e un chiaro messaggio di superiorità violenta.
In accordo con la Society for Research in Child Development, e con i colleghi che hanno sottoscritto il "Documento degli psicologi su zoo, circhi, sagre con impiego di animali", ribadisco che far assistere un bambino alla segregazione di un animale e alla sua esibizione innaturale ostacola lo sviluppo dell'empatia e favorisce un atteggiamento di insensibilità nei confronti della sofferenza.
vietare l'attendamento di circhi con gli animali Sarebbe un chiaro messaggio educativo in cui all'apatia della tradizione si sostituisce la consapevolezza del rispetto che è dovuto ad ogni essere vivente.
Laura Occhini, Psicologa dello sviluppo, docente dell'Università di Siena 2013
(FONTE: http://www.informarezzo.com/permalink/16630.html)
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I DATI LAV SUI CIRCHI CON GLI ANIMALI:
Nonostante il Rapporto EURISPES 2015 rilevi che il 68,3% degli italiani sia contrario all’uso di animali nei circhi, la legge italiana è rimasta praticamente immutata dal 1968.
In Italia non esistono restrizioni quantitative o di specie all’ uso di animali nei circhi, i quali possono contare anche su finanziamenti pubblici milionari erogati ogni anno direttamente a specifiche strutture circensi dal Ministero dei Beni Culturali, Spettacolo e Turismo. Nel nostro paese non esiste un Registro Nazionale pubblico che evidenzi quanti animali sono detenuti nei circhi, in quali circhi e quanti circhi siano registrati sul territorio nazionale.
Rimane anche ignoto, almeno al pubblico, quale sia il tasso di riproduzione degli animali nei circhi italiani. La LAV ha stimato, tramite un monitoraggio sul territorio, che attualmente ci sono circa 2000 animali detenuti in poco più di 100 circhi, rilevando inoltre che i circhi italiani detengono un numero elevatissimo di animali provenienti da specie in via di estinzione quali elefanti, tigri e leoni, ippopotami, rinoceronti e altri.
Quello che è certo che i circhi viaggiano continuamente in Italia e all’estero, trasportando per migliaia di chilometri animali in gabbie e camion e forzandoli ad esibirsi e fare spettacoli per sopravvivere in condizioni che non hanno nulla in comune con le loro esigenze etologiche. I circhi a volte cambiano nome e insegne, o si raggruppano tra loro, spesso possono affittare animali da altri circhi o spettacoli. I controlli e la tracciabilità sono quindi particolarmente difficili.
Nonostante siano passati 45 anni e il modo in cui la società si rapporta agli animali sia radicalmente cambiato in molti settori, oggi la Legge di riferimento sui circhi è quella di sempre, Legge n.337 del 1968 ‘Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante’. Il fatto che gli animali - spesso appartenenti a specie esotiche ed in via di estinzione - vengano costretti, in modo anacronistico e primitivo, a fare spettacoli per un pubblico pagante e a vivere in condizioni contrarie alla loro natura, non è finora stato considerato come ragione sufficiente a modernizzare la Legge n.337 del 1968.
La LAV sta lavorando per l’ abolizione del finanziamento pubblico ai circhi con animali, la proibizione dell’uso degli animali nei circhi e la riconversione del settore Circhi ad altre attività senza animali.
(FONTE LAV.IT)
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GLI ANIMALI AL CIRCO
Il circo con gli animali è veramente divertente?
E' naturale per un orso ballare o per delle foche giocare con un pallone? Oppure per un elefante mantenere il suo peso di diverse tonnellate sulle sole zampe posteriori? O per dei felini saltare attraverso un cerchio infuocato, considerato anche il terrore atavico degli animali per questo elemento? Obiettivamente, crediamo di NO! Invece, evidentemente, i circensi trovano che tutto ciò sia naturale e normale per gli animali.
Almeno, così affermano quando li si accusa di maltrattare gli animali. La loro esplicita ipocrisia nel negare gli evidenti maltrattamenti e prevaricazioni nei confronti degli animali che tengono prigionieri, non impedisce a chi è un minimo sensibile di vedere la cruda realtà, dietro una facciata di lustrini e divertimento. Per stravolgere completamente l'istinto di un animale, si deve necessariamente ricorrere alla violenza: per far alzare alternativamente le zampe ad un orso si ricorre a piastre e pungoli elettrici (nel passato a braci ardenti), per fa "sorridere" un pony lo si punge ripetutamente sul muso con uno spillone, in modo che durante lo spettacolo si ricordi il dolore ed esegua l'esercizio.
La stessa circense Liana Orfei sostiene che "la tigre è pericolosa perché, oltre a essere astuta, è vigliacca. La tigre ti attacca a tradimento. Mentre il leone in genere è leale (...). La iena non la domi mai perché non capisce. Puoi punirla cento volte e lei cento volte ti assale e continua ad assalirti perché non realizza che così facendo prende botte mentre, se sta buona, nessuno le fa niente." E ancora, la signora Orfei afferma che le foche "possono essere ammaestrate solo per fame e non si possono picchiare perché lo loro pelle, essendo bagnata, è delicatissima. Ma con un po' di pesce ottieni quello che vuoi". Anche per insegnare alle tigri a salire sugli sgabelli, si usano la fame e le botte, continua la signora Orfei: "... poi ricomincia la storia con la carne finché la belva si rende conto che se va su riceve dieci-dodici pezzettini di carne, sa va giù la picchiano, e allora va su."
Tutto questo dopo che l'animale è stato allontanato dal suo ambiente, nel caso dei cuccioli anche dalla madre, e posto in un luogo sconosciuto e ostile. A parte gli "spettacoli" e gli esercizi, gli animali rimangono per il resto del tempo in gabbie anguste, assolutamente non adatte a soddisfare le più elementari esigenze etologiche, a volte incatenati (come nel caso degli elefanti), soggetti al caldo e al freddo. Per molti animali non abituati al lungo inverno europeo, il freddo rappresenta un vero e proprio tormento. Anche i continui spostamenti creano gravi disagi, visto che avvengono in condizioni durissime ed estenuanti per gli animali.
Gli animali selvatici sono fatti per vivere liberi, hanno tutto il diritto di vivere la loro vita in libertà nella loro terra d'origine, non hanno commesso alcun crimine che giustifichi la loro prigionia a vita, il loro maltrattamento, e la loro umiliazione durante gli spettacoli.
(Fonte: Agire ora)
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QUANTO CI COSTA IL CIRCO CON ANIMALI?
I circhi con animali in Italia godono di finanziamenti che negli ultimi cinque anni hanno superato abbondantemente i 27 milioni e 571 mila euro di fondi pubblici. Soldi erogati dal ministero dei Beni culturali attraverso il fondo unico per lo spettacolo, inizialmente nato per sostenere imprese e associazioni che si occupano di cinema, musica e teatro e finito invece per finanziare le grandi famiglie circensi, già fortemente discusse sia eticamente che legalmente.
Fonte: web
IL PARERE DI UNA PSICOLOGA:
"L'uomo è portato a pensare che le tradizioni siano fenomeni da salvaguardare perché positive in sé, anche quando le ricerche scientifiche dimostrano che non sono appropriate allo sviluppo sano di una società.
Un esempio è riscontrabile nella tradizione del circo, che prevede l'addestramento degli animali per utilizzarli negli spettacoli. Personalmente appartengo a quell'ormai consistente numero di psicologi che ritiene altamente diseducativo far assistere un bambino a uno spettacolo circense che coinvolge impropriamente un animale. In qualità di psicologa dello sviluppo mi sento di dover consigliare i genitori di non sottovalutare i messaggi negativi impliciti in questo tipo di spettacolo.
Innanzitutto sfatiamo un mito: i bambini al circo non entrano in contatto con il mondo animale ma assistono allo stravolgimento della natura stessa di quell'animale ad opera di un addestratore, che utilizza metodi brutali per imporre sottomissione e obbedienza. E' quindi una diseducazione al rispetto della specificità della natura di ogni essere vivente e un chiaro messaggio di superiorità violenta.
In accordo con la Society for Research in Child Development, e con i colleghi che hanno sottoscritto il "Documento degli psicologi su zoo, circhi, sagre con impiego di animali", ribadisco che far assistere un bambino alla segregazione di un animale e alla sua esibizione innaturale ostacola lo sviluppo dell'empatia e favorisce un atteggiamento di insensibilità nei confronti della sofferenza.
vietare l'attendamento di circhi con gli animali Sarebbe un chiaro messaggio educativo in cui all'apatia della tradizione si sostituisce la consapevolezza del rispetto che è dovuto ad ogni essere vivente.
Laura Occhini, Psicologa dello sviluppo, docente dell'Università di Siena 2013
(FONTE: http://www.informarezzo.com/permalink/16630.html)
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I DATI LAV SUI CIRCHI CON GLI ANIMALI:
Nonostante il Rapporto EURISPES 2015 rilevi che il 68,3% degli italiani sia contrario all’uso di animali nei circhi, la legge italiana è rimasta praticamente immutata dal 1968.
In Italia non esistono restrizioni quantitative o di specie all’ uso di animali nei circhi, i quali possono contare anche su finanziamenti pubblici milionari erogati ogni anno direttamente a specifiche strutture circensi dal Ministero dei Beni Culturali, Spettacolo e Turismo. Nel nostro paese non esiste un Registro Nazionale pubblico che evidenzi quanti animali sono detenuti nei circhi, in quali circhi e quanti circhi siano registrati sul territorio nazionale.
Rimane anche ignoto, almeno al pubblico, quale sia il tasso di riproduzione degli animali nei circhi italiani. La LAV ha stimato, tramite un monitoraggio sul territorio, che attualmente ci sono circa 2000 animali detenuti in poco più di 100 circhi, rilevando inoltre che i circhi italiani detengono un numero elevatissimo di animali provenienti da specie in via di estinzione quali elefanti, tigri e leoni, ippopotami, rinoceronti e altri.
Quello che è certo che i circhi viaggiano continuamente in Italia e all’estero, trasportando per migliaia di chilometri animali in gabbie e camion e forzandoli ad esibirsi e fare spettacoli per sopravvivere in condizioni che non hanno nulla in comune con le loro esigenze etologiche. I circhi a volte cambiano nome e insegne, o si raggruppano tra loro, spesso possono affittare animali da altri circhi o spettacoli. I controlli e la tracciabilità sono quindi particolarmente difficili.
Nonostante siano passati 45 anni e il modo in cui la società si rapporta agli animali sia radicalmente cambiato in molti settori, oggi la Legge di riferimento sui circhi è quella di sempre, Legge n.337 del 1968 ‘Disposizioni sui circhi equestri e sullo spettacolo viaggiante’. Il fatto che gli animali - spesso appartenenti a specie esotiche ed in via di estinzione - vengano costretti, in modo anacronistico e primitivo, a fare spettacoli per un pubblico pagante e a vivere in condizioni contrarie alla loro natura, non è finora stato considerato come ragione sufficiente a modernizzare la Legge n.337 del 1968.
La LAV sta lavorando per l’ abolizione del finanziamento pubblico ai circhi con animali, la proibizione dell’uso degli animali nei circhi e la riconversione del settore Circhi ad altre attività senza animali.
(FONTE LAV.IT)
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GLI ANIMALI AL CIRCO
Il circo con gli animali è veramente divertente?
E' naturale per un orso ballare o per delle foche giocare con un pallone? Oppure per un elefante mantenere il suo peso di diverse tonnellate sulle sole zampe posteriori? O per dei felini saltare attraverso un cerchio infuocato, considerato anche il terrore atavico degli animali per questo elemento? Obiettivamente, crediamo di NO! Invece, evidentemente, i circensi trovano che tutto ciò sia naturale e normale per gli animali.
Almeno, così affermano quando li si accusa di maltrattare gli animali. La loro esplicita ipocrisia nel negare gli evidenti maltrattamenti e prevaricazioni nei confronti degli animali che tengono prigionieri, non impedisce a chi è un minimo sensibile di vedere la cruda realtà, dietro una facciata di lustrini e divertimento. Per stravolgere completamente l'istinto di un animale, si deve necessariamente ricorrere alla violenza: per far alzare alternativamente le zampe ad un orso si ricorre a piastre e pungoli elettrici (nel passato a braci ardenti), per fa "sorridere" un pony lo si punge ripetutamente sul muso con uno spillone, in modo che durante lo spettacolo si ricordi il dolore ed esegua l'esercizio.
La stessa circense Liana Orfei sostiene che "la tigre è pericolosa perché, oltre a essere astuta, è vigliacca. La tigre ti attacca a tradimento. Mentre il leone in genere è leale (...). La iena non la domi mai perché non capisce. Puoi punirla cento volte e lei cento volte ti assale e continua ad assalirti perché non realizza che così facendo prende botte mentre, se sta buona, nessuno le fa niente." E ancora, la signora Orfei afferma che le foche "possono essere ammaestrate solo per fame e non si possono picchiare perché lo loro pelle, essendo bagnata, è delicatissima. Ma con un po' di pesce ottieni quello che vuoi". Anche per insegnare alle tigri a salire sugli sgabelli, si usano la fame e le botte, continua la signora Orfei: "... poi ricomincia la storia con la carne finché la belva si rende conto che se va su riceve dieci-dodici pezzettini di carne, sa va giù la picchiano, e allora va su."
Tutto questo dopo che l'animale è stato allontanato dal suo ambiente, nel caso dei cuccioli anche dalla madre, e posto in un luogo sconosciuto e ostile. A parte gli "spettacoli" e gli esercizi, gli animali rimangono per il resto del tempo in gabbie anguste, assolutamente non adatte a soddisfare le più elementari esigenze etologiche, a volte incatenati (come nel caso degli elefanti), soggetti al caldo e al freddo. Per molti animali non abituati al lungo inverno europeo, il freddo rappresenta un vero e proprio tormento. Anche i continui spostamenti creano gravi disagi, visto che avvengono in condizioni durissime ed estenuanti per gli animali.
Gli animali selvatici sono fatti per vivere liberi, hanno tutto il diritto di vivere la loro vita in libertà nella loro terra d'origine, non hanno commesso alcun crimine che giustifichi la loro prigionia a vita, il loro maltrattamento, e la loro umiliazione durante gli spettacoli.
(Fonte: Agire ora)
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QUANTO CI COSTA IL CIRCO CON ANIMALI?
I circhi con animali in Italia godono di finanziamenti che negli ultimi cinque anni hanno superato abbondantemente i 27 milioni e 571 mila euro di fondi pubblici. Soldi erogati dal ministero dei Beni culturali attraverso il fondo unico per lo spettacolo, inizialmente nato per sostenere imprese e associazioni che si occupano di cinema, musica e teatro e finito invece per finanziare le grandi famiglie circensi, già fortemente discusse sia eticamente che legalmente.
Fonte: web
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