Ricordiamo che anche la Cassazione ha confermato le condanne per i vertici di Green Hill. Sono stati infatti confermati un anno e sei mesi per Ghislane Rondot, co-gestore della struttura, un anno e sei mesi per il veterinario dell’allevamento Renzo Graziosi, e un anno per il direttore dell'allevamento Roberto Bravi.
Nell'allevamento si praticava "l'eutanasia in modo disinvolto, preferendo sopprimere i cani piuttosto che curarli". Durante il processo fu appurato che dal 2008 al 2012, anno in cui finalmente Green Hill venne chiuso, morirono oltre 6000 cani per patologie curabilissime solo perché l’azienda, anziché curarli, preferiva risparmiare.
Ci siamo sempre chiesti come mai, prima dell’intervento della Magistratura e per anni e anni, dai controlli effettuati dall’Asl (ora ATS) di Brescia risultasse sempre tutto in regola in quell’inferno. Poi, durante le udienze del processo di primo grado ai vertici di Green Hill, abbiamo iniziato a capire. Poco a poco emerse una verità tanto sconcertante quanto semplice: vennero letti in udienza dal PM stralci agghiaccianti di mail scambiate tra i vertici dell’azienda e i veterinari dell’ASL in cui ci si accordava sulle date dei controlli, ci si scambiavano suggerimenti su come pilotare i controlli e via dicendo.
Fin dall’inizio abbiamo sempre dubitato di quei controlli fatti al momento "giusto" che davano sempre esiti perfetti per l’azienda. Fortunatamente la Magistratura ha portato a galla la verità e ora vogliamo Giustizia! Chi è stato complice di Green Hill deve essere condannato.
Siamo rimasti sconvolti da certe prassi e chiediamo che anche questo ramo del processo per i reati commessi ai danni dei beagle di Green Hill possa concludersi nell’unica e auspicabile maniera possibile: condanna per i veterinari dell’ ASL che hanno favorito per anni, con la loro condotta, un allevamento lager dove la vita di un cane valeva meno di un sasso.
Per questo invitiamo tutti e tutte a partecipare numeros* al presidio del 7 febbraio per chiedere GIUSTIZIA per i cani di Green Hill!
Il presidio è pubblico e tutt* siete benvenut* ma non saranno tollerati atteggiamenti violenti o aggressivi né atteggiamenti di stampo razzista, sessista o fascista.
Per noi, come disse Gandhi, “il Prossimo è tutto ciò che vive”.
Link di approfondimento:
Da Brescia Antispecista:
https://www.facebook.com/
Altre fonti:
http://www.lav.it/news/
http://www.ansa.it/
http://