Si è conclusa ieri, 3 ottobre, la vicenda giudiziaria di Green Hill. Dopo le condanne di primo e secondo grado, subite dai vertici di Green Hill per i reati commessi sui beagle, cavie da vivisezione, anche la Cassazione si è espressa in maniera chiara, senza lasciare adito a dubbi, sulla colpevolezza di chi ha per anni sfruttato e maltrattato cuccioli, fattrici e riproduttori senza nessuna pietà o compassione per quelle vite brevi, destinate ad essere sacrificate sull'altare della pseudoscienza. Durante le udienze del processo svoltosi a Brescia tra il 2015 e 2016, abbiamo ascoltato e visto cose inenarrabili che superavano in orrore ogni nostra più fervida immaginazione. Sì perchè non vi era limite al male e alla crudeltà che veniva inferta a questi animali, esseri senzienti, soggetti, trattati alla stregua di "prodotti" come se la loro vita non valesse nulla, a parte il denaro che ne potevano ricavare vendendoli come cavie ai laboratori e alle università di tutta Europa.
Fortunatamente fin dai primi cortei del 2010, moltissime persone si sono mobilitate spontaneamente organizzando presidi, banchetti, tavoli informativi ad ogni occasione, richiamando anche l'attenzione dei media nazionali e internazionali. Questo è ciò che ha fatto anche il nostro Comitato: abbiamo usato la fantasia e la nostra sincera determinazione per contribuire insieme a tutti e a tutte a far chiudere questo lager. La cosa che ci ha emozionato di più è stata la solidarietà dilagante e coinvolgente di chi ha partecipato alla nostra raccolta firme. Non vi è stata Regione d'Italia che non abbia inviato alla nostra casella di posta migliaia e migliaia di firme raccolte con un buon metodo di lotta: il fai da te. Singole persone o piccoli gruppi di amici o parenti, di ogni età, si sono organizzati raccogliendo le firme a scuola, sul posto di lavoro, tra i vicini di casa e di condominio. Un desiderio spasmodico e sincero di aiutare direttamente con le proprie mani e con il proprio cuore a far chiudere Green Hill. Alla fine furono oltre 229 mila le firme che ricevemmo e che consegnammo personalmente alla XIV Commissione del Senato nel 2012. Uno stimolo in più per noi a continuare fino alla fine, a gioire il giorno del sequestro (18.07.2012) a partecipare alle memorabili giornate degli affidi, a seguire il processo, udienza dopo udienza, con la speranza di una giusta condanna che mano a mano si trasformava in certezza. Ed è stato così. Una sentenza storica quella di ieri perchè entrerà a far parte della giurisprudenza. La strada per l'abolizione della vivisezione purtroppo è ancora lunga e tortuosa ma noi ne siamo certi, la vivisezione non ha futuro! Segnali di ottimismo arrivano anche dal mondo scientifico dove i metodi sostitutivi alla sperimentazione animale esistono e iniziano a farsi largo e ad acquistare sempre maggiore spessore e valore. Proprio pochi giorno fa, abbiamo consegnato all'ECVAM, oltre 8.000 firme per sottolineare l'importanza di finanziare i metodi sostitutivi e di ridurre le tempistiche per la validazione degli stessi*. Molti ci chiedono come mai dopo la chiusura di Green Hill abbiamo mantenuto il nome "Montichiari contro Green Hill". E' presto detto, per noi significa mantenere viva la memoria e il ricordo di ciò che fu quella fabbrica di cani in una società che corre veloce e in cui l'opinione pubblica digerisce le notizie distrattamente ed in fretta e dove il pericolo che ci si dimentichi di certe atrocità è sempre presente. Abbiamo deciso di continuare ad impegnarci per la difesa dei diritti degli animali utilizzando l'esperienza maturata con la battaglia contro Green Hill. Perchè di cose da fare per difendere gli animali sfruttati per trarre profitto o maltrattati per ignobile crudeltà ce ne sono moltissime. Prima fra tutte la sensibilizzazione attraverso la conoscenza, attraverso il racconto della sofferenza e della schiavitù che in ogni istante subiscono miliardi di animali in ogni angolo del Globo. Solo debellando lo sfruttamento degli animali e la crudeltà potremo davvero recuperare la pace e l'armonia con ogni altro essere vivente e dare un senso alla nostra permanenza sul Pianeta Terra.
*http://montichiaricontrogreenhill.blogspot.it/2017/10/petizione-ecvam-la-consegna-delle-firme.html
Ricordiamo che la petizione on line per sostenere la promozione dei metodi sostitutivi alla s.a. è ancora attiva. La trovate qui:
https://secure.avaaz.org/it/petition/ECVAM_JRCECVAMCONTACTeceuropaeu_COMMISSIONE_EUROPEA_ERCEA_Validazione_veloce_e_consistente_metodi_alternativi_alla_SA/?pv=11
mercoledì 4 ottobre 2017
domenica 1 ottobre 2017
PETIZIONE ECVAM - LA CONSEGNA DELLE FIRME
Si è svolta il 29 Settembre la visita al Joint Research Centre della Commissione europea a Ispra (Va) e la consegna , da parte del Comitato Montichiari Contro Green Hill, delle 8120 firme fin'ora raccolte attraverso la petizione EUROPA PRO-ALTERNATIVE in formato cartaceo e on-line: https://secure.avaaz.org/it/petition/ECVAM_JRCECVAMCONTACTeceuropaeu_COMMISSIONE_EUROPEA_ERCEA_Validazione_veloce_e_consistente_metodi_alternativi_alla_SA/?pv=11 .
E' stata un' ottima occasione per visitare il centro di ricerca della Commissione europea e in particolare dell’EURL ECVAM (The European Union Reference Laboratory for alternatives to animal testing), l’organo europeo deputato a coordinare e approvare la validazione dei metodi alternativi. In questo incontro con diverse associazioni e visita organizzato e promosso da Eleonora Evi e Marco Zullo eurodeputati del Movimento 5 stelle, che ringraziamo per la sensibilità e l'attenzione su questo importante tema, si è discusso su quanto sia importante per la Ricerca stessa abbandonare al più presto la Sperimentazione Animale. Durante il confronto con gli esperti del centro sul tema della validazione dei metodi alternativi alla S.A., degli approcci integrati e delle nuove metodologie oggetto di studio, ancora una volta è emerso quanto sia difficile far abbandonare l' utilizzo degli animali nonostante sia un metodo fallimentare e fuorviante.
Le metodologie sostitutive alla Sperimentazione Animale ci sono ed altre sono in corso di validazione. Per questo è importante che l'attenzione e la pressione politica delle persone porti l'EU a incentivare il lavoro di ECVAM e come chiesto nella nostra petizione creata con IOSA e Pro-Alternative ancora attiva, se l'Unione Europea si faccesse carico dei costi di validazione dei metodi alternativi favorirebbe i ricercatori che hanno nuovi metodi da proporre ma non sono sovvenzionati da grandi aziende, assicurando così nuovi metodi e accelerandone la validazione .
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