domenica 23 ottobre 2016

COMUNICATO

il 19 ottobre scorso, il Comandante della Guardia Forestale di Vobarno (BS), Cesare Scatamacchia, è stato oggetto di una minaccia inquietante: ignoti gli hanno recapitato una testa mozzata di pecora accompagnata da un avvertimento in stile mafioso.
Il Comitato Montichiari contro Green Hill condanna fermamente questo gesto vile ed esprime la massima solidarietà a chi si impegna con professionalità e con determinazione in difesa dell'ambiente e degli animali.


Di seguito, la notizia integrale:

Avvertimento mafioso
di Ubaldo Vallini
Una testa mozzata di pecora e una minaccia inquietante indirizzata al comandante vobarnese della Forestale. Siamo a Vobarno e sembra di essere nella Palermo di qualche anno fa


Una testa di pecora mozzata e sopra un lenzuolo a mo’ di striscione con scritto: «Farai la stessa fine, Cesare».
E’ l’inquietante avvertimento di stampo mafioso apparso nei giorni scorsi lungo la strada che salendo da Vobarno prima affianca il torrente Agna, si arrampica verso Eno e poi raggiunge il Cavallino della Fobbia.

Il ritrovamento è avvenuto fra gli abitati di Degagna e di Eno, entrambe frazioni vobarnesi, martedì 12 ottobre di buon mattino.
A fare la macabra scoperta uno degli abitanti, che poi ha avvisato tutti quanti.

«Si tratta chiaramente di una minaccia, una vicenda che ha dell’incredibile, non credo sia mai successo da queste parti e rifiuto l’idea che questo sia il modo con cui si comporta la nostra gente» è il commento del sindaco vobarnese Beppe Lancini, che aggiunge: «Davvero però ne so poco e solo per sentito dire».

A distanza di una settimana non ne parla volentieri nessuno nella valle dell’Agna: i carabinieri vobarnesi sono intervenuti in un primo momento, poi hanno lasciato campo libero agli uomini del Corpo Forestale dello Stato che ancora stanno indagando, anche se in collaborazione con le altre forze di polizia.

Il perché ad occuparsene siano soprattutto i forestali è presto detto: il “Cesare” oggetto di questa assurda intimidazione sarebbe proprio il comandante dei forestali della stazione di Vobarno, Cesare Scatamacchia.
Lui conferma di sentirsi nel mirino e dice anche di non esserne per nulla preoccupato: «Capita che qualcuno possa avere da ridire sul nostro operato, in fin dei conti fa parte del mestiere» ci dice, chiudendosi poi in un assoluto riserbo: «Se volete sapere altro chiamate il comandante a Brescia.

«E’ una minaccia da non sottovalutare e anche su questo terreno ci muoveremo con attenzione – ci ha detto il comandate provinciale Pier Edoardo Mulattiero -. Certo quest’episodio, per quanto inquietante possa essere, non ci distoglie dal fare il nostro lavoro».

Una linea  di comportamento, quella dei forestali, che gli abitanti di Degagna hanno potuto constatare direttamente, con l’intensificazione dei controlli per tutta la scorsa settimana.
Se qualcuno pensava di moderare il contrasto all’illegalità, insomma, ha avuto adeguata risposta.

I valligiani non ci stanno però ad essere considerati succursale mafiosa: «Vero è che il comandante Scatamacchia è scrupoloso e pignolo, a volte fin troppo – ci dicono -, però quest’affronto è davvero fuori luogo».

E qualcuno aggiunge, visto che di pecore da quelle parti non ne mancano: «Non mi stupirei se i “mafiosi” fossero venuti da fuori, magari per essere certi di poter agire indisturbati da un’altra parte». Bracconaggio, reati ambientali, abusivismo edilizio... sono davvero tante le inchieste avviate in tutta la Valle Sabbia dagli uomini al comando di Cesare Scatamacchia.

Non sarà facile individuare chi ha tagliato la testa a quella pecora.

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