Il 27.07.2012, presso il Corpo Forestale dello Stato a Brescia iniziavano le giornate degli affidi dei beagle strappati alla morte e alla tortura della vivisezione. La prima a riconquistare la sua libertà fu la dolce Vegan. Poi, fu il turno, piano piano, di tutti gli altri. Quasi tremila cani salvati dalla vivisezione. Mass media impazziti, opinione pubblica compatta e unita, tifo quasi da stadio per quelle belle e fragili creature...e poi? Spenti i riflettori e calato il sipario, oggi, a distanza di soli 3 anni, ci spiace dover constatare un disinteressamento diffuso non tanto verso quei teneri cucciolotti che, fortunatamente, ora sono amati e rispettati, ma per la battaglia di civiltà che dobbiamo ancora combattere per non dimenticare e per impedire che altri animali (cani inclusi) possano soffrire i mali indicibili che gli pseudoscienziati riservano loro nei laboratori di ricerca. Lanciamo un appello a tutte le persone che hanno seguito, sofferto e gioito per le sorti dei beagle più famosi del Pianeta affinchè non si lascino vincere dall'apatia e dall'indifferenza. La strada per sconfiggere definitivamente la vivisezione è ancora lunga e piena di ostacoli. La vivisezione non è finita con Green Hill. Viene tutt'ora praticata in Italia in oltre 600 laboratori!
nella foto: Vegan
lunedì 27 luglio 2015
sabato 4 luglio 2015
E I VISONI DI MONTIRONE E CALVAGESE...?
E I VISONI DI MONTIRONE E CALVAGESE...?
Esattamente un anno fa, il 4 luglio 2014, il Comitato organizzava un presidio molto importante a Capriolo (BS) per scongiurare l'apertura dell'ennesimo allevamento di visoni. Molti i gruppi e le associazioni che si unirono a noi e, si ottenne un ottimo risultato grazie anche alla sensibilità del Comune di Capriolo che negò la possibilità di ospitare nel proprio territorio un lager con migliaia di esseri senzienti in attesa di essere scuoiati.
Sì perchè anche se ora siamo in estate e nessuno ci pensa, migliaia di visoni, nei vari allevamenti sparsi in tutta Italia, in questo istante, stanno vivendo le loro brevi esistenze in silenzio, in spazi angusti e sporchi. Soffrono per il caldo essendo animali che amano moltissimo nuotare e stare in acqua. Trascorrono i giorni e le notti rinchiusi in minuscole e luride gabbie in attesa di morire, privati della loro dignità e della loro libertà. L'uccisione avverrà tra novembre e dicembre. Come ogni anno, nell'indifferenza più assoluta.
In provincia di Brescia ci sono ancora 2 grandi allevamenti di visoni: a MONTIRONE e a CALVAGESE della RIVIERA. Nessuno ne parla più stranamente e magari molti pensano che siano stati chiusi. Invece sono ancora lì e contano in totale circa 7mila visoni!
C'è ancora bisogno di scendere in piazza e manifestare contro lo sfruttamento animale, naturalmente senza farsi strumentalizzare, con determinazione e consapevolezza e nell'esclusivo interesse degli animali.
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