Montichiari Contro Green Hill, comitato: 24 aprile 2010: primo corteo a Montichiari contro Green Hill

giovedì 24 aprile 2014

24 aprile 2010: primo corteo a Montichiari contro Green Hill

24 aprile 2010: primo corteo a Montichiari contro Green Hill....dedicato a chi ci diceva "non chiuderanno mai"!
Green Hill ERA il più grande allevamento d'Italia e d'Europa di cani beagle destinati ai laboratori di vivisezione. Si trovava a Montichiari (BS), via San Zeno, 6. Il 24 aprile del 2010 in migliaia abbiamo detto il primo NO ALLA VIVISEZIONE, NO A GREEN HILL!
Ora Green Hill è game over ma i laboratori "lavorano" ancora e macinano ogni anno, solo in Italia, oltre 900mila vite, tanti sono gli animali da laboratorio torturati e uccisi in nome della pseudoscienza!
Impegniamoci tutti/e per mettere la parola fine alla vivisezione! Basta atrocità!

1 commento:

Unknown25/04/14, 01:31
grazie ad un semplice volantino il 24 aprile ha stravolto la mia vita.
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Cos'è Green Hill?

COMITATO MONTICHIARI CONTRO GREEN HILL

CHI SIAMO E COSA FACCIAMO
Il Comitato Montichiari Contro Green Hill nasce nella primavera del 2010 per contrastare la presenza di Green Hill, allevamento lager di cani da vivisezione.
CORTEI E MANIFESTAZIONI – PRESIDI E BANCHETTI INFORMATIVI
Abbiamo partecipato ad ogni manifestazione locale e nazionale contro questa vergogna dai primi cortei organizzati dal Coordinamento fermare Green Hill nell’aprile, maggio e novembre (fiaccolata) 2010 a Montichiari, al corteo nazionale di Roma (25.09.2010) contro la direttiva europea, dal corteo del 19.11.2011 e del 30.06.2012 al corteo del 28 aprile 2012 (organizzato da OccupyGH) sfociato nella spontanea, inaspettata e spettacolare liberazione di una settantina di cuccioli e fattrici, con immagini che hanno fatto il giro del Mondo, tra le lacrime e lo stupore e la voglia di tirarli fuori tutti!
LE NOSTRE INIZIATIVE
Otre a decine di banchetti informativi, presidi e proteste via mail, anche noi ci abbiamo messo volentieri la faccia e abbiamo organizzato a nostra volta proprio a Montichiari diverse manifestazioni tra cui ricordiamo le più significative:
2 ottobre 2011 La passeggiata a 6 zampe che ha invaso pacificamente ma con determinazione le vie del paese.
2 dicembre 2011 La consegna delle prime 20.000 firme al Sindaco per chiedere la chiusura di Green Hill e il ritiro della licenza, con un presidio scenografico di grande impatto sul piazzale del Municipio.
CONFERENZE E SEMINARI
Ma il nostro attivismo non si ferma alla protesta di piazza. Crediamo fermamente che per sensibilizzare le persone e far loro comprendere quanto di sbagliato e falso vi sia nella vivisezione sia necessario approfondire e studiare. Ecco allora che , con sforzi non indifferenti e spesso ostacolati o comunque ignorati dalle istituzioni, abbiamo portato a Montichiari e a Brescia i massimi esponenti dell’antivivisezionismo scientifico presenti in Italia:
Dr Stefano Cagno (25.03. 2011), Dr Massimo Tettamanti (03.02.2012 e 24.05.2014), Prof. Bruno Fedi (23.11.2012), Prof. Marco Mamone Capria (20.06.2014).
PETIZIONI E RACCOLTE FIRME
Sin dal primo giorno di vita, il nostro Comitato ha promosso una importantissima raccolta firme, la prima in Italia, per chiedere la chiusura di Green Hill: in poco meno di 2 anni abbiamo raccolto, con l’aiuto spontaneo di cittadini e cittadine di tutte le Regioni, oltre 229.000 firme che abbiamo consegnato di persona alla XIV Commissione del Senato in 2 tranches a marzo e a luglio 2012.
Il 2013 è stato l’anno di Stopvivisection, la più grande raccolta firme contro la vivisezione promossa a livello europeo per chiedere la modifica della direttiva della vergogna e la incentivazione dei metodi alternativi e sostitutivi della s.a. Anche il nostro gruppo ha aderito organizzando decine di banchetti informativi e raccogliendo centinaia di firme cartacee nonché, tramite FB, promuovendo la raccolta on line delle stesse.
IL SEQUESTRO E GLI AFFIDI
Luglio 2012 quasi a sorpresa Green Hill viene posta sotto sequestro e i Giudici dispongono l’affido dei beagle.
Il Comitato Montichiari contro Green Hill, insieme alle grandi associazioni nazionali, ha l’onore di partecipare alle giornate degli affidi e di contribuire, con immensa gioia, a ridare la libertà a questi cani. Per noi, che li avevamo visti e sentiti soffrire, dietro a quelle maledette sbarre è stato un sogno nel sogno.
DOPO GREEN HILL, L’IMPEGNO PROSEGUE
Dopo il felice epilogo degli affidi di quasi 3000 beagle, abbiamo deciso di continuare a lottare per le cause in cui crediamo: vivisezione, ma anche pellicce, zoo, circhi, macelli ecc.
Continueremo a fare banchetti, organizzare conferenze, presidi ecc. contribuendo, nel nostro piccolo, a sensibilizzare e a illuminare le coscienze assopite.
Ci teniamo a precisare che, in qualità di comitato spontaneo, non siamo un'associazione e che non abbiamo tesseramenti né entrate di alcun genere. Il materiale che trovate ai nostri tavoli serve esclusivamente per autofinanziare le nostre attività che comprendono anche modeste ma sincere donazioni a singole realtà serie e affidabili di volontariato (canili, centri di recupero di animali).

NB: Per motivi tecnici e organizzativi, non rispondiamo su FB.
Se avete bisogno di comunicare con noi, potete contattarci via mail a questo indirizzo:
montichiaricontrogreenhill@gmail.com

COS' ERA GREEN HILL?
Green Hill, presente dal 2001, è un’azienda situata a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per poi venderli ai laboratori di vivisezione. Fino all'estate 2012, nei 5 capannoni di questo allevamento, erano rinchiusi oltre 2700 beagle. Da questo allevamento più di 250 cani ogni mese finivano tra le mani dei vivisettori e sui tavoli di tortura. Cani nati per morire, condannati a soffrire per tutta la loro esistenza.
Attualmente, dopo il sequestro dell'estate 2012, i capannoni sono vuoti e i cani sono stati tutti dati in affido. L'allevamento però non è affatto chiuso, anzi si teme che possa riaprire molto presto.
A Giugno 2014 inizia il processo penale a 4 dipendenti dell’azienda per maltrattamento e uccisione di animali. Il destino di Green Hill sta per compiersi e forse giustizia sarà fatta. Ma per tutti gli altri? In Italia esistono 600 laboratori di vivisezione che operano quotidianamente. Infatti il recente divieto di allevare cani, gatti e scimmie da vivisezionare non impedisce affatto a chi pratica la pseudoscienza di procurarsi le cavie all’estero. Ecco perché non dobbiamo abbassare la guardia!
NB chiediamo a chi lascerà commenti, di utilizzare un linguaggio decoroso.

giovedì 24 aprile 2014

24 aprile 2010: primo corteo a Montichiari contro Green Hill

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