VIVISETTORI ALLA CARICA?
Proprio qualche giorno fa, il 20 settembre, si è celebrato l’anniversario
della definitiva chiusura dell’allevamento Green Hill di Montichiari (BS),
avvenuta nel 2012, con annessa liberazione di quasi 3000 beagle destinati alla
così detta sperimentazione animale, un termine gentile, o se si preferisce,
ipocrita, utilizzato per indicare atroci e inutili esperimenti eseguiti sulla
pelle degli animali. Ebbene il 24 settembre scorso, a Gargnano (BS), il popolo
dei vivisettori si è riunito sotto l’egida di sigle ben note, per tentare di rivitalizzare
un settore della ricerca che non riscuote molto gradimento tra l’opinione
pubblica. L’ obiettivo? Promuovere e decantare l’utilità dei modelli animali
(cavie di ogni specie: cani, gatti, scimmie, conigli, topi ecc.) tra gli
studenti a partire dalla più tenera età: nell’articolo, di Brescia Oggi che
riportiamo in calce, si parla di attività di “sensibilizzazione” praticata
nelle scuole primarie (le elementari) con il coinvolgimento di oltre 100.000
(centomila) alunni e alunne. Per noi questa cosa è alquanto inquietante e
diseducativa! Ci chiediamo quali argomenti questi pregiati scienziati e
ricercatori abbiano utilizzato per spiegare a dei bambini così piccoli che
infliggere dolore, sofferenza e morte ad un animaletto indifeso non solo sia utile ma addirittura necessario. A noi risulta che a livello internazionale, in realtà, si
stia lavorando per il superamento del
modello animale da molti studiosi ritenuto inutile, fuorviante oltre che
eticamente aberrante. Tant’è che a questo convegno gli organizzatori si sono
ben guardati dall’invitare i rappresentanti dell’ECVAM (European Centre for the
Validation of Alternative Methods) che ha sede in Italia. Eppure, perfino la
direttiva europea, recepita con D.Lgs. n. 26/2014, indica la sperimentazione
animale quale ultima ratio.
Ai ricercatori della vecchia guardia, evidentemente poco
aggiornati sui metodi sostitutivi e sulle normative vigenti, vorremmo ricordare
che la resistenza/ostilità che incontrano tra le persone quando elogiano i benefici della
sperimentazione animale e l’obiezione di coscienza che finalmente si sta
facendo strada nelle università, non sono frutto di una moda, come sostengono
questi emeriti scienziati, ma di una crescita culturale ed etica della società
civile.
Si chiama Evoluzione, e non la si può fermare nemmeno con la vostra pseudo-scienza!
Di seguito 2 interessanti articoli di Brescia Oggi del
24.09.2018 da cui abbiamo tratto spunto per le nostre riflessioni.
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