No Mattatoio, per
scalfire il muro di silenzio.
Nei mattatoi vengono uccisi 50 miliardi di animali all'anno.
Esclusi i pesci, la cui cifra è incalcolabile in quanto si calcola a peso e non
a numero. Praticamente il più grande sterminio mai compiuto ad opera di una
specie su quasi tutte le altre. E ciò che lo rende ancora più inaccettabile è
che esso viene considerato "normale, naturale, necessario" mentre di
fatto è ormai dimostrato empiricamente che non abbiamo alcuna necessità di
nutrirci di animali e derivati.
NOmattatoio si prefigge
di scalfire quella patina di normalità che rende accettabile il processo
tramite il quale gli Animali vengono trasformati in cibo per aprire le porte ad
un più ampio dibattito sulla profonda ingiustizia che soggiace ad ogni forma di
sfruttamento animale.
Ogni mese si svolgono presidi a Roma e in altre città. La
campagna NOmattatoio si sta diffondendo in tutta Italia e manifestazioni
analoghe sono in corso in Europa e nel mondo: da Parigi a Londra, da Istanbul a
Los Angeles; da Berlino a Rio de Janeiro.
Il 6 giugno eravamo a Brescia, davanti al mattatoio di via
Orzinuovi e oggi, 20 giugno, ci siamo dati appuntamento a Montichiari. Qui si è
svolta una campagna durata anni, condotta dal Coordinamento Fermare Green Hill
(Contro Green Hill) e vinta grazie alla mobilitazione di migliaia di persone
che hanno deciso, molte per la prima volta in vita loro, di lottare e mettersi
in gioco in prima persona per un ideale: quello di libertà per tutti gli
animali, senza delegare, e senza sbandierare tessere di associazioni o partiti.
Chi ha iniziato e condotto quella campagna ha sempre
sottolineato come i beagle di Green Hill fossero anche un simbolo e che la
lotta per la liberazione animale non doveva fermarsi sotto quelle reti, ma
estendersi ad ogni altra forma di sopruso e che il fine ultimo fosse abbattere
il muro di silenzio che rende banalmente accettabile, perché lontano, nascosto,
edulcorato, il sistematico sterminio di individui la cui unica colpa è di
essere arbitrariamente considerati inferiori.
Crediamo che i tempi siano maturi per portare le persone a
riflettere su determinate pratiche che nascondono violenza e soprusi su
individui senzienti. Crediamo altresì che se davvero c’è bisogno di occultare i
mattatoi e ciò che avviene al loro interno sia indice del fatto che la società
tutta ha un problema, un problema che non riguarda solo gli attivisti
animalisti, ma ognuno di noi. Gli operatori dei macelli svolgono un lavoro
alienante affinché le persone comuni abbiano la loro fettina di carne nel
piatto e quindi è indubbio che vi sia una corresponsabilità condivisa. Per
questo torneremo davanti a questi luoghi tragici, per responsabilizzarci tutti quanti e
sensibilizzare chi ancora non ha mai riflettuto sulla questione animale.
Anche il Comitato Montichiari contro Green Hill aderisce e sostiene questa campagna di civiltà con la consapevolezza che questo è solo un piccolo ma significativo modo per dare voce a milioni di individui che
nascono, crescono e soffrono in attesa della morte.
Il Mondo sarebbe uno
splendido giardino se coltivassimo la vita e rifiutassimo la crudeltà.
Di seguito alcune immagini del presidio di questa mattina a Montichiari:
"Se i macelli avessero le pareti di vetro saremmo tutti
vegetariani."
Lev Tolstoj
(fonte: http://www.nomattatoio.org/)
No mattatoio nel mondo: galleria fotografica
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